Banco Bpm, sette pretendenti per gli Npl

LA SCADENZA – La data chiave è il 10 luglio: quel giorno si devono infatti presentare le offerte per il maxi pacchetto di sofferenze e la piattaforma di gestione di Banco Bpm. Secondo Il Sole 24 Ore, sarebbero sette i consorzi in corsa, tra i quali l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, dopo due-tre settimane di tempo, dovrebbe scegliere due contendenti finali. Sul dossier ci sarebbe infatti una cordata composta da Tpg, Davidson Kempner Capital Management e Prelios (assistiti da Mediobanca e da Rothschild), un’altra con Fonspa ed Elliott (affiancati dall’advisor Goldman), poi DoBank-Fortress (con Citi), Varde assieme al servicer Guber, ma anche il colosso americano degli investimenti alternativi Cerberus (con Lazard e Vitale come consulenti), fino a Pimco affiancato a Phoenix Asset Management e una cordata tra Crc e il servicer Fire. Ancora incerta sarebbe la partecipazione a quest’ultimo consorzio della Spac del banchiere Corrado Passera. Contemporaneamente sarebbe anche valutata la cessione della maggioranza della piattaforma. Un mandato per valutare le offerte e le proposte, secondo quanto si è appreso, sarebbe stato affidato da BancoBpm alla banca d’affari Deutsche Bank e a Deloitte.
BancoBpm avrebbe studiato tre possibili opzioni per ripulire il suo bilancio dei crediti problematici: si va dal caso base dei 3,5 miliardi, asticella necessaria per arrivare al target indicato alla Bce, fino allo smaltimento quasi totale, cioè 9,5 miliardi. Ci sarebbe poi anche una soluzione intermedia a 8 miliardi. L’obiettivo sarebbe quello di capire quale prezzo si potrebbe ottenere per i differenti pacchetti per poi calibrare nel modo migliore l’entità dello stock di sofferenze da cedere.

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