Albo unico, tra 5 mesi si cambia

È scattato il conto alla rovescia per la Casa dei consulenti. Ancora qualche mese di pazienza e di impegno e Ocf, l’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari (costituito da Abi, Assoreti e Anasf) mostrerà il suo volto definitivo con le due nuove sezioni dei consulenti finanziari autonomi e delle società di consulenza finanziaria, che andranno ad aggiungersi alla sezione già operativa dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, e con l’inedita funzione di vigilanza sugli iscritti. BLUERATING fa il punto su quanto è stato fatto e quanto manca con il presidente dell’Ocf, Carla Rabitti Bedogni (nella foto).

Dopo la delibera Consob, il prossimo 1 dicembre, al più tardi, diventerà finalmente realtà l’Albo unico dei consulenti finanziari con le tre sezioni degli abilitati all’offerta fuori sede, degli autonomi e delle scf più la grande novità della vigilanza. Quali sono le sue speranze e i suoi timori a questo stadio di realizzazione dell’Albo?
Ocf svolgerà il compito assegnato dal legislatore con grande impegno, rigore, indipendenza e professionalità tenendo sempre presente il fine ultimo di tutela del risparmio e del mercato. Stiamo vivendo un complesso trasferimento di funzioni di vigilanza senza precedenti specifici in Italia. Ricordo il trasferimento delle competenze di concorrenza bancaria tra Banca d’Italia e Antitrust. Fu un’operazione delicata che portò a ottimi risultati in termini di armonizzazione del sistema. Mi auguro che anche per noi si arrivi ai medesimi risultati.

A suo avviso il nuovo statuto Ocf tutela tutte le categorie nel loro interesse a essere rappresentate nell’Albo e perché?
L’Organismo in realtà non tutela le categorie, ma tutela gli investitori e la salvaguardia della fiducia del sistema finanziario. Questo è quanto stabilisce il regolamento Intermediari. È chiaro che attraverso questa attività, indirettamente, si tutelano gli iscritti all’Albo che si comportano correttamente. È per questo che tutte le associazioni che sono presenti nell’Organismo sono fortemente interessate a che questo svolga i suoi compiti con rigore e indipendenza.

Dal 1 dicembre 2018 chi potrà operare e chi no sul mercato?
È prevista una fase transitoria e se sì cosa prevede? Dal 1 dicembre 2018, per poter esercitare l’attività di consulenza sarà necessario iscriversi alle apposite sezioni dell’Albo. La norma è chiara e non lascia via a interpretazioni differenti. A partire dal 1 dicembre 2018 coloro che operavano alla data del 31 ottobre 2007 potranno presentare le domande di iscrizione in esenzione dalla prova valutativa nei successivi sei mesi (fino quindi al 1 giugno 2019, n.d.r.). Dovranno però attendere l’avvenuta iscrizione per tornare a essere operativi. Tutti gli altri aspiranti consulenti finanziari autonomi e scf potranno iniziare dal 1 dicembre 2018 a presentare domande di iscrizione, includendo tra i requisiti richiesti anche quello del superamento della prova valutativa. Dopo il primo giugno 2019 non ci saranno più differenze tra gli aspiranti consulenti finanziari e i cfa già operativi nel 2007.

Ci saranno differenze sostanziali tra l’esame previsto per gli aspiranti consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede e i consulenti autonomi?
Non ci saranno differenze, anche il regolamento intermediari (adottato con delibera Consob numero 20307 del 15 febbraio 2018 entrato in vigore il 20 febbraio 2018, n.d.r.) conferma un’unica prova. La tassonomia prevista da Ocf è stata peraltro aggiornata sia nel 2017 sia di recente con tutte le novità normative intervenute a seguito dell’entrata in vigore della Mifid2. Questo significa, in sostanza, che le prove valutative già in calendario nel 2018 sono aperte alle iscrizioni di eventuali candidati aspiranti consulenti finanziari autonomi.

Per le scf valgono le stesse regole e le stesse modalità istruttorie previste per i consulenti finanziari autonomi persone fisiche?
I requisiti per i cfa sono molteplici e rigorosi. Per le scf il quadro è più articolato e complesso in virtù delle differenti figure che costituiscono la società stessa e cioè soci, amministratori, direttori, dipendenti e collaboratori persone fisiche. L’attività di Ocf ai fini della valutazione dei requisiti organizzativi e di compliance delle scf sarà molto impegnativa. Le analisi che gli uffici dell’Organismo dovranno condurre in sede istruttoria per l’iscrizione delle scf sono simili a quelle svolte da Consob per l’iscrizione delle sim nel relativo Albo.

Come sarà organizzata la nuova funzione di vigilanza?
Dal punto di vista organizzativo l’Organismo ha approvato una nuova struttura di governance che prevede l’articolazione del procedimento sanzionatorio in un’unica fase istruttoria di competenza di due nuovi uffici: l’ufficio di vigilanza dell’albo e l’ufficio sanzioni amministrative. Tali uffici saranno coordinati da una struttura dedicata alla vigilanza a cui è preposto il segretario generale. È prevista poi l’istituzione di un organo deliberativo, il Comitato di vigilanza, esclusivamente competente ad assumere le decisioni inerenti la vigilanza.

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