Anasf, caldissimo Consiglio nazionale

UNA NUOVA MAGGIORANZA – Si annuncia un Consiglio nazionale Anasf incandescente domani a Milano. E probabilmente anche il Consiglio più delicato per Maurizio Bufi (nella foto) al suo secondo mandato alla presidenza dell’associazione nazionale di categoria dei consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Lo scontro interno sulle nomine dell’Ocf culminato nella designazione di Elio Conti Nibali alla vice presidenza e dei nuovi consiglieri nel board dell’Organismo (leggi qui) ha messo a nudo profonde crepe nella maggioranza che sosteneva Bufi e fondata sull’asse dei consulenti Fideuram-Mediolanum. Secondo indiscrezioni raccolte da Bluerating.com all’interno del Consiglio nazionale non sarebbero più di sette (su venticinque) i fedelissimi del presidente in carica a fronte di pezzi dell’ex maggioranza e della compagine della ex minoranza. Bufi non ha subìto in silenzio il nuovo scenario e in una intervista rilasciata al sito Advisoronline l’11 novembre ha affermato che “Anasf deve proseguire nella direzione dell’unità e della condivisione”, ma nessuno deve porre “Condizioni irricevibili. In questo caso sarei pronto a riconsiderare i miei incarichi associativi”.
BUFI NON SI DIMETTE E AZZERA L’ESECUTIVO – In realtà, secondo quanto ci risulta, Bufi non ha intenzione di dimettersi. Ha preso atto che è in minoranza e quindi domani in Consiglio nazionale si potrebbe presentare con un Comitato esecutivo dimissionario che quindi verrebbe azzerato e ricomposto in direzione di una maggiore collegialità. Una soluzione che appare gradita alla inedita maggioranza creatisi in Consiglio anche se occorre trovare un accordo sulla composizione del nuovo esecutivo. Con questo obiettivo stasera a Milano è previsto un incontro tra il presidente Anasf e i consiglieri che chiedono segnali chiari di discontinuità. Bufi sarebbe disposto a sacrificare un componente del Comitato esecutivo in quota alla propria lista mentre la controproposta sarebbe di rinunciare a tre dei suoi fidati collaboratori nel ponte di comando dell’associazione. Alla fine la soluzione potrebbe essere trovata a metà strada con due componenti dell’esecutivo e della compagine di Bufi sostituiti. In caso di mancato accordo le dimissioni sarebbero l’unica strada percorribile per Bufi. Ma è uno scenario improbabile: manca per il momento un nome alternativo e condiviso. E il candidato più accreditato, il già due volte presidente Anasf Conti Nibali, che ha appena accettato la nomina a vice presidente Ocf, non sembra disponibile a rivestire la carica di presidente in assenza di una legittimazione congressuale. Ventiquattrore di pazienza e sarà tutto più chiaro in casa Anasf.

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