Cavalcare la recessione investendo 300 milioni di dollari in arte.

La prima una società di art trading basata in Lussemburgo, la ArtPlus, sta al momento cercando investitori, mentre l’altra chiamata Meridian ha da poco lanciato un fondo di investimento.

ArtPlus, fondata dai fratelli Micki e Serge Tiroche, crede che i parametri fondamentali sul lungo termine non sono mai stati così favorevoli per il mercato dell’arte, sottolineando che i tassi di creazione della ricchezza sono elevatissimi oltre alla crescente globalizzazione e trasparenza. I fondatori sono al momento alla ricerca di investitori che aiutino a raccogliere 200 milioni di dollari per finanziare gli investimenti, le aspettative sono di immettere sul mercato quote nei prossimi 3/5 anni.

Mickey Tiroche, che gestisce una galleria minore a Londra, è l’advisor principale della Thomas Holdings e ha altresì collaborato alla fondazione della casa d’aste Tiroche in Israele che può vantare tra le altre, la vendita di parte della collezione della Baronessa Batsheva de Rothschild nel 2000, suo fratello ha invece esperienze di banker presso Citigroup.

L’anno scorso, Tiroche ha venduto varie importanti opere per conto della Thomas Holdings , tra queste, un Jean-Michel Basquiat del 1984 che fu acquistato a New York nel Maggio del 1999 per 1.100.000 dollari e rivenduto alla Phillips de Pury per 9.900.000 dollari. Nel febbraio scorso, i due fratelli acquistano sempre in asta sperando di avere gli stessi risultati opere contemporanee tra le quali lavori dell’Indiano Subodh Gubta e del cinese Zhang Huan.



Meridian Art Partners
ha invece lanciato un fondo di investimento in arte che ha come obbiettivo primario i mercati emergenti (Asia, Russia e Medio Oriente). La società , basata a New York, è stata fondata da Andrew Littlejohn e Pamela Johnson, tutti e due avevano precedentemente lavorato per Phillips de Pury, e hanno in comune l’obbiettivo di raccogliere 100 milioni di dollari entro la fine di quest’anno.

La quota minima di sottoscrizione sarà di 250.000 dollari e la scelta di investire nei mercati emergenti è dovuta al fatto che “alla cultura seguono i soldi”  dice Littlejohn. “Questo è un momento favorevole per investire nei mercati locali e malgrado sia prevista una correzione dei valori delle opere su scala globale, ci sono ancora ottime possibilità di comprare a prezzi ancora ragionevoli”. Il chief investment strategist del fondo sarà Jeremy Eckstein, matematico specializzato in statistica che fu advisor per il British Rail Pension Fund, il primo vero fondo di investimento in arte, gli altri componenti del fondo saranno l’avvocato Pierre Valentin della Withers law firm di Londra, Janet Oh, della Seoul gallery, Iain Robertson, capo dell’art Business del Sothebys’s Institute of art e il dealer di New York, Amy Smith-Stewart, a capo del comitato investimenti del Meridian.

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