UniCredit, qual è la SIM coinvolta nello short selling?

Ricapitoliamo i fatti: dopo aver vissuto alcuni giorni sulle montagne russe di piazza Affari UniCredit è stata costretta ad andare ancora sotto i riflettori. In questo caso le luci sono quelle della Consob che ha riscontrato alcune anomalie sulle vendite alle scoperto delle azioni dell’istituto guidato da Alessandro Profumo (nella foto) . Nel corso di indagini ispettive condotte dopo l’ approvazione delle misure restrittive sulle vendite allo scoperto, Consob avrebbe accertato anomalie per quanto riguarda la contrattazione del titolo e in particolar modo la mancata consegna di oltre 60 milioni di titoli pari a un controvalore di 180 milioni di euro. Svelando in pratica un vero e proprio abuso di mercato.

Per l’indagine, attualmente in corso, l’autorità di controllo si è avvalsa della collaborazione della Guardia di Finanza che nel fine settimana ha fatto visita a una non meglio identificata “SIM basata a Milano”.

Per questa ragione Bluerating ha condotto un’inchiesta tra le principali reti. E sebbene l’enigma sia ancora irrisolto, ci sono indizi che fanno ritenere che si tratterebbe di una “SIM straniera molto attiva nel brokeraggio”.

Nel dettaglio è infatti emerso che Sanpaolo Invest, Banca Fideuram, Finanza & Futuro Banca, BSI Italia, Banca Generali, Fineco, Banca Network e Banca Mediolanum sono totalmente estranee alla vicenda e quindi non hanno ricevuto la visita delle Guardia di Finanza. A quanto risulta da alcuni quotidiani il “colpevole” sarebbe Euromobiliare, ma le informazioni sono contrastanti.
A questo punto, per dipanare la matassa, bluerating chiede l’assistenza di voi lettori. 

I partecipanti al nostro concorso, sono in competizione tra loro per la soluzione del misterioso giallo. Sulla base delle esperienze dirette, degli indizi raccolti, dai rumors uditi sarà possibile districare questo misterioso “caso”. Il lettore che si è avvicinerà di più alla soluzione del caso riceverà il titolo simbolico di “Sherlock Holmes della finanza” .

In ogni caso vogliamo chiarire che non stiamo assolutamente cercando di trovare un colpevole a tutti i costi, un mostro da sbattere in prima pagina per avere qualcosa di cui sparlare fino a che non si verifichi un altro evento altrettanto eclatante che catalizzi l’attenzione del pubblico.
La legge dice infatti che siamo tutti innocenti, fino a prova contraria, e noi non abbiamo fretta di incastrare qualcuno.

Vorremmo solo avere un’informazione in più che renderebbe più chiara la vicenda.
 

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