Mercati, il punto di vista di CSAM

Secondo l’esperto di Credit Suisse, tre sono i problemi fondamentali nel sistema finanziario in questo momento:

LIQUIDITA’

Il problema della liquidità, si risolve con il sostegno dei Governi e delle banche centrali così come accaduto fino ad oggi. Strumenti come il TARP sono essenziali per questi momenti di stress. Per questo motivo se i primi pacchetti di aiuti non dovessero bastare, i Governi dovrebbbero continuare ad iniettare liquidità nel sistema e nelle banche.

IL CAPITALE

Le banche (è ormai cosa nota) non si fidano più le une delle altre, per questo pochi istituti sono costretti a cedere capitali alle altre banche: “la scorsa settimana HSBC ha prestato alle altre banche inglesi 150 miliardi di dollari al giorno; due settimane fa prestava 400 miliardi al giorno”.

E’ ovvio che è necessario che riparta il mercato interbancario e al più presto, “in questo senso i segnali che vengono dall’Euribor sono confortanti”.

IL DEBITO

La riduzione del leverage (il cosidetto delevereging) è ormai in atto da diversi mesi. Questo movimento però è talmente forte che si sta scontando, inoltre, una recessione dell’economia reale:  “in questo caso però i mercati stanno scontando una recessione più lunga e duratura di quanto si aspetti”.

SETTORI SU CUI PUNTARE

In un contesto tanto complicato, Perez spiega che l’Europa e l’industria Europea sono oggi più interessanti dell’America: “tutti i principali indicatori sulle azioni europee danno segnali più confortanti che quelli sui titoli Usa”.

Secondo Credit Suisse i settori su cui vale la pena investire (attraverso una buona dose di stock picking) sono il farmaceutico e il telefonico.  A questi due settori si aggiungono altre ‘storie’ interessanti come la francese BNP Paribas (una delle banche più solide in questo momento sul mercato insieme all’italiana Intesa Sanpaolo) ma anche compagnie petrolifere come Lukoil. Sul gigante petrolifero russo, Perez spiega che le valutazioni sono tanto basse tanto che basta ricordare come Lukoil oggi produce tre volte quello che produce la brasiliana Petrobras ma vale la metà in Borsa.

Queste ovviamente sono solo alcune idee del gestore, a cui piaciono anche l’olandese KPN e la finaldese Elisa Oyj, compagnia attiva nelle telecomunicazioni .

In generale, Perez predilige compagnie con un basso indebitamento, un buon cash flow e che fanno poco ricorso alla leva. Fondamentale anche il management, fattore indispensabile per valutare una buona azienda: “in questi ultimi anni il mercato ha prezzato poco il valore del management, basta guardare a Man Group e a Fiat Auto; due storie di cambiamento e di successo legate al cambio del management”.

TASSI

Perez prevede che i tassi di interesse in Europa scendano: “entro la fine del 2009 i tassi dovrebbero arrivare al 2%”.

DOLLARO

Sul dollaro e sulle valute è la fine del carry trade. Tecnica utilizzata per anni dove si prendeva soldi a prestito in aree con un costo del denaro basso per poi reinvestirlo in aree con interessi più alti. “Questa tecnica è in via di disfacimento, anche per il graduale abbandono di molti hedge fund che stanno uscendo dal mercato”. Sul fronte del biglietto verde, secondo Perez il dollaro continuerà a rafforzarsi rispetto l’euro, proseguendo il trend in atto.

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