Anche i super ricchi iniziano a cedere

Per la prima volta il mercato complessivo dei “super ricchi” italiani è in diminuzione. E’ questo il principale dato che emerge dall’indagine condotta da AIPB (Associazione Italiana Private Banking), e presentata alla quarta edizione del Forum Annuale del Private Banking, iniziativa promossa da ASAM e l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con PricewaterhouseCooper..

Il mercato complessivo dei super-ricchi è stimato nel 2008 in 779 miliardi (-6%) rispetto agli 829 miliardi del 2007 e riguarda 594 mila famiglie (-15%) rispetto alle 694mila famiglie del 2007.
«Per la prima volta dal 2004 – afferma Federico Taddei – presidente della Commissione Tecnica Marketing di AIPB – fronteggiamo una diminuzione del mercato. Tale diminuzione è ascrivibile alla turbolenza in atto sui mercati finanziari che comporta una svalutazione degli asset dei clienti, solo marginalmente compensata dall’entrata di nuovi clienti e dalla generazione di nuova ricchezza dall’economia reale».

La loro segmentazione per fascia patrimoniale continua ad evidenziare, come negli anni passati, una fortissima concentrazione fra coloro che possiedono fra i 0,5 e 5 milioni di Euro, pari al 97% del totale delle famiglie HNWI e il 74% degli asset. Gli altri segmenti, ovvero 5 – 10 mln euro e oltre 10 mln euro rappresentano rispettivamente il 2% in termini di famiglie e l’11% in termini di asset e l’1% di famiglie e il 15% di asset.

E dal punto di vista dei portafogli aumenta la quota di prodotti sicuri. Il portafoglio private nel 2008 è suddiviso in: 49% titoli obbligazionari (37% nel 2007); 8% quote di fondi comuni (19% nel 2007); 8% azioni quotate (11% nel 2007); 14% gestioni patrimoniali (17% nel 2007); 6% prodotti assicurativi (5% nel 2007); 16% depositi (10% nel 2007).

Passando all’analisi della distribuzione della ricchezza a livello regionale, la Lombardia con il 24,6% della ricchezza, seppur con una lieve flessione rispetto al 2007 (25,1%), si conferma anche nel 2008 la regione in cui si concentrano i principali asset private italiani.

“Da questi risultati – prosegue Federico Taddei – emerge che in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia e Liguria lo stock percentuale di ricchezza private risulta superiore al reddito percentuale prodotto (il PIL), mentre la situazione è opposta nel resto d’Italia”.

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