Risparmio gestito, le regole devono essere uguali per tutti

Nel decimo mese del 2008 il sistema fondi italiani ed esteri ha registrato deflussi complessivi per 23 miliardi di euro. E così da inizio anno i deflussi hanno già raggiunto quota -120,6 miliardi. Come si spiega una simile situazione?
Se guardiamo le scorse settimane, la situazione si spiega con il crollo dei mercati di settembre-ottobre e il panico diffusosi fra i risparmiatori.
Se guardiamo più indietro, esistono anche fattori strutturali, già spesso citati. In breve: un sistema di regole che penalizza i fondi rispetto ad altri strumenti e prodotti finanziari, come le polizze assicurative o i bond strutturati, il diverso trattamento fiscale tra fondi italiani e fondi di diritto estero, l’avversione di parte degli intermediari finanziari verso i fondi.

Da inizio anno tra le categorie, i fondi obbligazionari e in particolare, quelli governativi dell’area euro a medio lungo termine, hanno registrato i più pesanti deflussi. Secondo lei perché?
Perché lì era concentrata una fetta più importante dei risparmi, in primo luogo. E in secondo luogo perché i fondi obbligazionari sono i più simili alle obbligazioni bancarie, vale a dire il prodotto di risparmio amministrato che le banche stanno proponendo ai clienti proprio in alternativa ai fondi, per finanziarsi.

Secondo lei, per risollevare l’industria italiana del risparmio gestito, quale soluzioni pratiche e concrete si potrebbero attuare?
Tecnicamente, è indispensabile livellare il terreno di gioco, come dicono gli inglesi, cioè assicurare regole uguali per tutti, anche tenendo conto che la competizione non è nazionale, ma europea. Nell’immediato, ciò significa in primis pareggiare il trattamento fiscale e in secondo luogo evitare che l’appoggio pubblico alle banche si traduca in un ulteriore svantaggio competitivo dei fondi rispetto ai bond bancari.

Come pensate di reagire nei prossimi mesi a questa difficile situazione?
Lavoreremo sul fronte del servizio e della comunicazione.
Sul primo punto, proponiamo formule di investimento che permettono di avvicinarsi ai mercati in modo graduale e progressivo, come lo switch programmato, che abbiamo introdotto sul mercato già nel 2001, e contribuisce a gestire in modo costruttivo l’emotività dei clienti.
Sul secondo punto, abbiamo investito molto nel sito web, con l’introduzione di nuovi contenuti, un video settimanale sui principali fatti economici e finanziari, e una newsletter bisettimanale.
Non contiamo, invece, di allargare l’offerta, perché a nostro avviso non è necessario offrire nuovi prodotti che inseguano le mode del momento, di regola fuori tempo, o altre non ragionevoli promesse. Da sempre preferiamo prodotti semplici e trasparenti in grado di soddisfare tutte le esigenze del cliente, senza indurlo all’acquisto di prodotti sofisticati o appariscenti, che alla prova dei fatti si rivelano quasi sempre delle delusioni.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!