Promotori finanziari – Bond, tra desideri e timori

I bond Toyota offrono rendimenti e prezzi interessanti, ma non esageratamente allettanti. Personalmente, ritengo più interessanti e sicuri i bond della casa automobilistica giapponese (anche se meno remunerativi) di quelli della General Electric. Lei è d’accordo?
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Risponde la redazione Bluerating.com
General Electric è un gruppo più differenziato di Toyota che invece risente dei problemi legati al settore auto. Nel complesso sono entrambi considerati prenditori di ottima qualità.


La diversificazione degli investimenti è sicuramente il metodo più sicuro per limitare i danni dalle oscillazioni del mercato. Vi chiedo se, in un periodo di recessione come quello attuale, dirigere in modo massiccio i propri risparmi verso eurobbligazioni emesse dalla BEI possa essere considerato un sicuro, benché poco redditizio, investimento, rifuggendo da ogni intento speculativo che, credo, appartenga a pochi in questo momento. Grato per un vostra risposta.
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Risponde la redazione Bluerating.com
Le obbligazioni BEI sono sicuramente sicure anche se ovviamente è sempre bene diversificare i propri investimenti, magari mescolando BEI e titoli tedeschi per un portafoglio (considerato) a prova di bomba ma assai poco redditizio.


Ci sono voci che nonostante i congrui prestiti che riceverà l’Islanda, le obbligazioni perpetue verranno liquidate allo 0,125% del loro valore. è vero?
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Risponde la redazione Bluerating.com
Caro lettore, non esistono conferme “ufficiali” a quello che lei prospetta, inoltre non è chiaro se nella sua domanda lei si riferisce a un bond perpetuo emesso da una delle tre principali banche islandesi (Kaupthing Bank hf, Landsbanki Islands hf and Glitnir Bank hf ) o dallo Stato. Nel secondo caso (sfortunatamente) i bond perpetui subordinati corrono effettivamente il rischio di riportare una perdita del 100% sul capitale investito. Però avremmo bisogno di più informazioni per  essere più precisi. Soprattutto sapere se il titolo di cui lei parla è un governativo (ne dubito) o un bancario (se subordinato o meno).
 
Le ultime notizie (positive) sull’Islanda riguardano l’intervento dell’IMF (che ha coordinato un pacchetto economico a  sostengo del sistema bancario islandese da 6 miliardi di dollari). Sul fronte dell’economia reale, invece, la Banca Centrale Islandese prevede una recessione più dura del previsto anche per il 2009. Secondo le stime rilasciate la scorsa settimana, nel 2009 l’economia dovrebbe segnare un rallentamento dell’8,3% contro il -2% stimato lo scorso luglio. Anche l’inflazione è attesa in rialzo e nel 2009 dovrebbe raggiungere il 14,1% contro il 7,6% precedentemente stimato.
 
Sul fronte valutario il paese sta cercando di gestire la crisi che  ha letteralmente fatto a pezzi la corona islandese: il Governo (come è stato ricordato) ha preso il controllo delle prime tre grandi banche del pese Kaupthing Bank hf, Landsbanki Islands hf and Glitnir Bank hf (tre dei principali emittenti di quei bond finiti nei portafogli degli investitori). Complessivamente i tre istituti hanno generato un debito di oltre 61 miliardi di dollari, il che significa dodici volte l’economia del paese. Detto questo il governo non ha ancora presentato un piano preciso su come e quando verranno ripagate le emissioni di questi istituti.

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