AIPB, il 53% dei clienti private possiede opere d’arte

L’arte rappresenta una componente importante della ricchezza complessiva di molte famiglie, sia per trasmissione generazionale sia per l’impegno di appassionati collezionisti.

Consapevole della crescente importanza del fenomeno, non solo come elemento emozionale, ma come vero e proprio asset di un portafoglio di investimento, AIPB – Associazione Italiana Private Banking – ha organizzato “Art For Private Banking Business Forum”, convegno tenutosi oggi presso la sede di Open Care all’interno del Palazzo del Ghiaccio di Milano e dedicato all’industria e ai collezionisti allo scopo di analizzare le problematiche connesse alla compravendita e alla gestione delle opere d’arte in un mercato basato sull’asimmetria informativa.

L’importanza dell’arte nella ricchezza complessiva detenuta dalle famiglie private (stimate nell’ultima indagine Aipb in 594mila nel 2008) è confermata dal dato dell’Associazione secondo cui il 53% dei clienti afferma di possedere opere d’arte. L’arte, e più in generale gli investimenti alternativi, non sembrano inoltre risentire particolarmente della crisi economica: nel 2009 la quota di ricchezza impiegata dedicata a questo settore dovrebbe toccare l’11% rispetto al 9% del 2008.

“E’ solo analizzando la composizione degli investimenti alternativi – ha affermato Alessandro Guerrini di Open Care, società specializzata nei servizi integrati per la gestione del patrimonio artistico – che si capisce come Picasso, Monet & Company, assumano un peso sempre più rilevante nel portafoglio del cliente private: fra gli investitori of passion, a livello globale, secondo il World Wealth Report, l’arte è seconda (con un peso intorno al 16%) solo alla voce dei luxury collectible (auto di lusso, yacht e aerei privati). Tale percentuale sale al 22%, e guadagna il gradino più alto del podio, in aree come l’Europa, in cui la tradizione del collezionismo d’arte è più forte e radicata.”

Secondo l’”Indagine AIPB sulla Clientela Private in Italia”, il 40% dei clienti che possiedono opere d’arte si serve di mercanti, gallerie e antiquari come interlocutori per la compravendita, valutazione e protezione delle stesse, il 18% si rivolge a esperti indipendenti, il 20% alle case d’asta e il 18% ad amici e conoscenti non professionisti del settore. La prestazione più richiesta dalla clientela alle banche private che offrono servizi di Art Advisory e di tutela del patrimonio è la stima del proprio patrimonio artistico da determinare per fini assicurativi, patrimoniali o successori.

Il mercato dell’arte – secondo il Capitano Andrea Ilari, Comandante Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Monza dell’Arma dei Carabinieri – non è esente da rischi, che si presentano in particolare nel momento dell’intermediazione e della vendita in cui si inseriscono gli operatori di pochi scrupoli e gli abili produttori dell’illusorio che offrono opere di artisti di ogni epoca e fama internazionale non sempre a prezzi ridotti, rilasciando all’occorrenza autentiche e
documentazioni di ogni sorta”.

“L’arte – ha affermato Cristina Ragazzoni, Presidente della Commissione Tecnica AIPB Art Banking – rappresenta una componente importante della ricchezza complessiva di molte famiglie, e come tale va correttamente gestita e valorizzata. Una gestione che necessita di un approccio professionale e di una consulenza specializzata”.

L’unicità di ogni pezzo comporta infatti una grande complessità nella sua corretta valutazione e rimanda inevitabilmente a problematiche legate all’autenticità. Dietro la passione, quindi, si inserisce il servizio di art advisory offerto alla clientela dalle banche private, volto a ridurre i
rischi di un acquisto incauto, ingannevole o sovrastimato.

Solo alcune Banche Private in Italia – ha concluso Ragazzoni – offrono oggi il servizio di Art Advisory, ma tutte dovrebbero affiancare il cliente nelle problematiche di compravendita, valorizzazione e conservazione delle opere d’arte”.

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