Il secolo d’oro

Il percorso evidenzia l’alto grado di sviluppo raggiunto dalla cultura pittorica dell’arte olandese in un periodo storico caratterizzato da cambiamenti significativi a livello culturale, politico, economico e religioso.

Allo stesso tempo chiarisce quanto radicate e profonde fossero, negli stessi anni, le differenze tra l’Italia e i Paesi Bassi nell’estetica e nella realtà sociale, pur esistendo dei parallelismi dovuti all’influenza che l’arte italiana ebbe in artisti come Rubens o Van Dyck.

Tra i capolavori in mostra al Fondazione Roma Museo: Il cambiavalute e il ritratto di Hendrickje Stoffels di Rembrandt; L’uomo con l’elmo d’oro, considerato a lungo la quintessenza della sua arte ritrattistica, una sorta di equivalente della Gioconda, poi attribuito a un anonimo pittore della sua cerchia; La sacra famiglia di Aert de Gelder, mirabile esempio della trasposizione di temi sacri nell’arte olandese; Ragazzo che canta, con flauto di Frans Hals, un vivace ritratto di un garzone che ha appena smesso di suonare, sorpreso da qualcosa che rimane invisibile agli occhi degli spettatori; L’ammonimento paterno di Gerard ter Borch, esempio di grande calibro della pittura di genere olandese; la Ragazza col filo di perle di Jan Vermeer, capolavoro assoluto di un artista unico, che ha prodotto solo 36 opere, noto per la luminosità e la limpidezza della sua pittura; La Madre e La pesatrice d’oro, mirabili tele di Pieter de Hooch, insieme a Vermeer il più rappresentativo artista di interni; Paesaggio con l’impiccato di Rubens, una tela di rara bellezza di pittura paesaggistica con la sua atmosfera pesante e inquietante; Tommaso di Carignano Principe di Savoia e Ritratto di gentildonna genovese di Anton van Dyck, discepolo preferito di Rubens e pittore amato e ricercato dalle grandi famiglie notabili di tutta Europa per la sua altissima abilità di ritrattista.

Tra gli altri, saranno esposte anche opere di Cornelis Bega, Gerard Dou, Gabriel Metsu, Salomon Jacobsz van Ruisdael e Jan Stehen. L’esposizione è a cura di Bernd Lindemann, direttore della Gemäldegalerie, ed è realizzata con la collaborazione di MondoMostre.

Alla fondazione Roma musei fino al 15 febbraio 2009

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