Risparmio gestito, bisogna sviluppare la gestione del rischio

Nel decimo mese del 2008 il sistema fondi italiani ed esteri ha registrato deflussi complessivi per 23 miliardi di euro. E così da inizio anno i deflussi hanno già raggiunto quota -120,6 miliardi. Come si spiega una simile situazione?
Non esiste una spiegazione unica al fenomeno del deflusso di masse dal sistema dei fondi di investimento: sono stati due anni molto duri per l’industria del risparmio gestito, caratterizzati da un trend negativo che ha avuto un picco questo mese e, prima di adesso, a gennaio. Il 2008 inoltre è stato un anno di sofferenza per tutte le attività finanziarie, siano esse di natura azionaria, obbligazionaria o alternativa: la crisi finanziaria e i timori di recessione hanno provocato una generale disaffezione nei confronti degli investimenti a favore della liquidità.

Da inizio anno tra le categorie, i fondi obbligazionari e in particolare, quelli governativi dell’area euro a medio lungo termine, hanno registrato i più pesanti deflussi. Secondo lei perché?

Il motivo della fuga degli investitori dai prodotti di natura obbligazionaria può essere ricercato in fenomeni di percezione dei portafogli obbligazionari. Pertanto in questo momento i risparmiatori preferiscono investire nei titoli di Stato poiché questi ultimi non subiscono l’effetto prezzo, di cui risentono invece i fondi, e inoltre non pongono problemi di rating.

Secondo lei, per risollevare l’industria italiana del risparmio gestito, quale soluzioni pratiche e concrete si potrebbero attuare?
Non esiste una soluzione semplice al problema. Per questo motivo Banca d’Italia ha già avviato diversi tavoli di lavoro ed ha allo studio diverse ipotesi per cercare di risolvere i problemi del sistema fondi italiano. Per superare questa difficile fase occorre sicuramente agire su più fronti, tra i quali va sicuramente citato il problema della fiscalità, che in questo momento in Italia penalizza fortemente i fondi rispetto ai competitors esteri.

Come pensate di reagire nei prossimi mesi a questa difficile situazione?

La fuga dei risparmiatori dalla Borsa è un fenomeno che testimonia come la volatilità sia molto superiore alla soglia di tolleranza dell’investitore, e che non è destinato ad esaurirsi in breve tempo. Per questo occorre studiare nuove tipologie di prodotti, per recuperare il rapporto con il risparmiatore che, come noto, ha una bassa propensione al rischio. Per questo motivo pensiamo occorra sviluppare prodotti dove ci sia una grande attenzione al controllo del rischio, come ad esempio prodotti a capitale protetto o forme di accumulo che aiutino le famiglie a risparmiare.

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