Promotori alla prova dimissioni

Ho un’esperienza ventennale e dico che un promotore finanziario ha in mano una grande e semplice arma: le dimissioni. Se la mandante fa pressioni su collocamento prodotti e non lascia spazi di manovra al promotore finanziario, come ripeto, si danno le dimissioni e si cerca una realtà diversa. Ce ne sono alcune che per scelta non collocano propri prodotti: questo è un primo parametro di valutazione.
e-mail firmata

Risponde la redazione di Bluerating.com
Il suggerimento del pf che ha scritto questa mail è quello di reagire alle politiche di budget con una scelta drastica: le dimissioni. Lasciamo ai nostri lettori l’arduo compito di riflettere se sia o meno l’unica decisione possibile. Prendiamo invece atto della seconda possibilità offerta dal pf autore della mail pubblicata oggi, ovvero prima di accettare una proposta di lavoro valutare i prodotti collocati dalla rete, in particolare se l’offerta si limita agli strumenti della casa o se è aperta anche a fondi di terzi.

La prima domanda da porsi, quindi, è la presenza o meno del famoso multibrand. Un parametro di valutazione sicuramente importante, che può essere utilizzato come spartiacque tra le reti italiane. Ma, dal momento che oggi tutte (o quasi) dichiarano il multibrand, quali sono i parametri utili per distinguere una realtà in grado di lasciare libertà di azione ai pf, da quelle invece che impongono stringenti politiche di budget?

Ai lettori l’ardua impresa di definire le cinque regole per selezionare la rete (e l’offerta) migliore.

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