Assonova, cara Anasf uniformiamo i codici deontologici

 “Il codice deontologico? In modo provocatorio, l’avremmo voluto copiare dall’Anasf per indicare che una categoria come questa può ben avere due associazioni ma la deontologia deve essere una” chiarisce subito Arrigo Nano, presidente Assonova, che ha sempre sottolineato l’importanza dell’etica professionale.

“Tutto quello che si può scrivere in un codice deontologico di promotori finanziari è già scritto in leggi, regolamenti e circolari che i promotori devono condividere – continua Nano – pertanto non possiamo che ripetere che le questioni dell’etica professionale, soprattutto in un mestiere come questo sono fondamentali”.

Tornando alla struttura del codice di Assonova, che organizza per il prossimo 10 dicembre il primo convegno nazionale presso la sede Cnel a Roma (si veda allegato), Nano sottolinea che l’associazione ha “ceduto a qualche perfezionismo” ma  ha “mantenuto la struttura e la sostanza” del codice deontologico dell’Anasf, associazione guidata da Elio Conti Nibali e con la quale Assonova “ha promosso inutilmente un incontro per confrontarci anche su questo ma la strada non è stata praticabile e abbiamo fatto da soli”.

“Comunque devo dire che oltre ai princìpi occorre guardare alle norme – continua il presidente di Assonova – siamo ancora lontani  dall’attenderci che l’autoregolamentazione assicuri risultati anche quando essa porta grandi enunciati. In sostanza la parte più delicata dei codici deontologici sta nel come si rispettano”.

E, d’altra parte, in tempi di MiFID, dire che “il dovere del promotore finanziario di operare nell’interesse dell’intermediario incontra il limite dell’interesse del cliente può sembrare superfluo” conclude Arrigo Nano.

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