Promotori Finanziari – 2 pesi e 2 misure…

L’altro giorno abbiamo segnalato il caso di un pf costretto a dare l’addio all’albo per avere acquisito la disponibilità della somma di 23 mila euro di pertinenza di una cliente.

Una pena sicuramente dura, ma legittima. Dura lex, sed lex, insomma. Tuttavia se confrontiamo il trattamento riservato al patron di Parmalat con quello dei promotori colti con le mani nella marmellata ci coglie un leggero senso di ingiustizia. C’è chi, infatti, è stato costretto a lasciare il suo lavoro per non avere compilato “correttamente e completamente in ogni loro parte i contratti d’investimento sottoscritti dai clienti” e chi, per aver architettato la più grande truffa che la Repubblica italiana ricordi, se l’è cavata con otto mesi di reclusione e 600 euro di multa.

Con la pena, ovviamente, sospesa. E’ questa infatti la condanna patteggiata da Calisto Tanzi.

Come si dice in questi casi: meditate…

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