La debacle del ramo vita all'esame di ANIA

Quale settore si salverà dalla crisi? Difficile fare previsioni. Da quanto emerge dalla newsletter dell’Ufficio Studi di Ania sono diversi i settori che non se la passano bene.

I fondi comuni di investimeto hanno registrato nel mese di novembre disinvestimenti netti pari a 8,2 miliardi di euro; mentre nel mese di ottobre il deflusso era stato pari a 23 miliardi. L’andamento peggiore è stato registrato, secondo quanto riportato dalla newsletter dell’Ufficio Studi guidato da Fabio Cerchiai, dal comparto obbligazionario, con deflussi netti pari a 4,5 miliardi. Forti disinvesimenti hanno interessato anche i fondi speculativi, mentre gli altri comparti si sono comportati meglio. Considerando questi deflussi il patrimonio gestito è diminuito passando da 434 miliardi di ottobre ai 421 di novembre.

Situazione simile nel comparto assicurativo. La nuova produzione vita, nel mese di ottobre, è stata del 9,3% in meno rispetto al risultato dell’ottobre 2007. Infatti la produzione vita è stata pari a 2,3 miliardi. Se si fa il confronto su gennaio dall’Ufficio Studi di Ania fanno notare che la nuova produzione vita è scesa del 16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In particolare il calo più consistente ha riguardato le polizze del ramo III ossia index e unit, che vedremo come reagiranno alle nuove disposizione previste da ISVAP, alle quali però si è contrapposta una crescita delle polizze di ramo I, più tradizionali.

Certo che se si considera quello che sta accadendo nel sistema assicurativo, si nota che, se andranno in porto quelle che sono le nuove disposizioni previste da ISVAP sulle polizze index e unit, i prodotti saranno tutti molto più simili agli etf e soprattutti caratterizzati da indici di riferimento dai quali è difficile discostarsi. Ma allora a questo punto che senso avrà la gestione dei prodotti finanziari? Non si ridurrà tutto a un semplice “clone” dell’indice di riferimento?

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