Mediolanum, condannato ex promotore

Raffaele Mazzoni, l’ex promotore finanziario di Mediolanum imputato per truffa, falso e gestione abusiva del risparmio, è stato condannato ieri sera a 11 anni e 7 mesi per il “buco” da 12 milioni di euro di risparmi dei suoi ex clienti. La procura di Ferrara aveva chiesto 9 anni. Quella del Tribunale di Ferrara è stata una sentenza “chirurgica”, valutando caso per caso tutte le duecento parti civili costituite contro l’ex broker. E alla fine il giudice Debora Landolfi ha pronunciato una sentenza – dopo oltre 2 ore di camera di consiglio e un processo durato quasi 2 anni – più severa della condanna chiesta dal pubblico ministero, escludendo però il reato di falso, perché non più previsto per legge, riconoscendo la prescrizione per diverse posizioni, articolando i risarcimenti che Mazzoni dovrà far fronte. In concorso con banca Mediolanum condannata come responsabile civile a pagare danni materiali e non patrimoniali per milioni di euro.

Nella sentenza il giudice ha elencato uno dopo l’altro i risparmiatori che dovranno essere risarciti: il calcolo approssimativo della somma è di svariati milioni di euro, viste le cifre considerevoli accordate, da 50mila fino a 800mila euro di risarcimenti per decine e decine di risparmiatori secondo la sentenza truffati da Mazzoni. Mediolanum secondo la sentenza avrebbe, nell’arco dei 10 anni conteggiati per le truffe, dovuto controllare l’operato del proprio broker tutelando il risparmio dei clienti. Ma Mediolanum al processo era anche nella doppia veste di vittima delle truffe di Mazzoni, ossia parte civile: il giudice ha riconosciuto pertanto alla banca 2 milioni di euro che Mazzoni dovrà restituire da solo.

La truffa era emersa nel febbraio 2013, quando Mazzoni sparì all’improvviso: vennero così alla luce, indagine dopo indagine, gli ammanchi. E centinaia di ex clienti, molti dei quali amici di vecchia data e conoscenti, scoprirono così che i risparmi che gli avevano affidato erano spariti in un vortice di investimenti azzardati

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