Jackfly, gli insoliti sospetti

JACKFLY (15a Puntata)

È allora che Sturli scatta in avanti e quasi grida: «Cosa vuole insinuare? Lei e i suoi colleghi siete pagati molto bene e con regolarità. I patti li abbiamo sempre rispettati. Non possiamo accettare un atteggiamento di questo genere».
L’attacco ti fa piacere. Se Sturli perde le staffe, vuol dire che tu ci hai visto giusto. «Caro avvocato, qui nessuno fa l’elemosina. Siamo pagati in proporzione ai profitti che garantiamo alla banca. E abbiamo tutto il diritto di intervenire.»

«Intervenire? Perché? Cosa c’è che non va?»
Non rispondi direttamente a lui. Gli hai già dato fin troppa corda. Ti rivolgi di nuovo a Mancini.
«Lo sa anche lei, Mancini. Dovremmo avere prodotti migliori, strutture più efficienti. Dovremmo fare della consulenza, del private banking, e invece non facciamo altro che vendere fondi. E poi c’è la storia di Alberto Gotti. Lavorava in Nattan da vent’anni ed è stato licenziato…»

Fu allora che Mancini ti guardò storto. Questione di un istante. Ti lanciò con gli occhi un proiettile esplosivo dritto nel cervello, poi sorrise, guardò l’orologio: «Signori, questo non è il momento di fare un’analisi delle scelte occupazionali e delle strategie globali del gruppo. Del resto, so che siete molto impegnati e non voglio farvi perdere altro tempo. L’appuntamento, per chi vorrà restare con noi, è per il mese prossimo. Lei, ingegner La Mosca, pensa di esserci?»

…continua…                leggi le puntate precedenti         

*tratto dal romanzo JACKFLY
(www.jackfly.net) di Nicola Scambia (www.nicolascambia.net)

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