Certificati, l’effetto leva quando si sbaglia il segno

Giornata di cali, contraddistinta da forte volatilità, che premia anche oggi gli strumenti con posizione ribassiste.

La grande volatilità e gli alti volumi odierni di Deutsche Telecom fanno comunque bene alla corrispondente opzione call 13,50, scadenza 6 marzo 2009, emessa da UniCredit, che chiude in rialzo del 154% a 0,0011 Euro, positiva anche l’opzione call 5,00, scadenza 20 marzo 2009, emessa da Societe Generale, su UniCredit, che quota 0,0002, dopo un’apertura a 0,0001.  

Tra i più scambiati del mercato SeDeX di Borsa Italiana, l’equity proctection 15, scadenza 20 marzo 2009, emesso da Banca Aletti, con sottostante Eni (+0,76%), l’opzione put 18.000, scadenza 20 febbraio 2009, emessa da Societe Generale, sull’indice S&P/Mib (+18,69%), una medesima opzione put 20.000, di Societe Generale (+16,98%), l’opzione call 18,50, scadenza 19 giugno 2009, ancora di Societe Generale, su Eni (-17,69%).

In un’altra giornata di difficoltà per i titoli finanziari, i certificati che li  hanno come sottostante, hanno reagito di conseguenza.
Analizzando i certificati MINI Long di Royal Bank of Scotland, capaci di ampliare i movimenti di mercato con un effetto leva, osserviamo forti ribassi; Barclays MINI Long, scadenza 16 dicembre 2010, ha chiuso con un calo del 38,3%, Allianz MINI, scadenza 16 dicembre 2010, in ribasso del 15,62%, Deutsche Bank MINI Long, scadenza 16 dicembre 2010, in calo del 49,67%. 

Per il mondo del risparmio gestito, è difficile valutare la fattibilità dell’inserimento in portafoglio, per strumenti che registrano variazioni giornaliere a doppia cifra, tuttavia il SeDeX offre una via relativamente facile ed economica, per gli investitori che per la prima volta si cimentano con la gestione dell’effetto leva.

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