Etf, l’aggregator bank non piace ai mercati

I mercati sono crollati con l’apertura di Wall Street, a seguito dai rinnovati timori espressi dal presidente [p]Barack Obama[/p] sullo stato dell’economia statunitense e dalla presentazione del piano di salvataggio del segretario al tesoro [p]Timothy Geithner[/p], che prevede la costituzione di un aggregator bank, un progetto che non sembra piacere ai mercati, con un conferimento iniziale di 500 miliardi di dollari, in grado di raggiungere un trilione qualora le condizioni di mercato lo richiedessero. Geithner ha comunque specificato che sarà necessario molto tempo prima che vi possa essere la risoluzione dell’attuale crisi, per la quale saranno necessari sacrifici da parte dei cittadini americani.

La chiusura delle contrattazioni alle 17.25 ha evitato che sugli Etf si ripercuotesse interamente il crollo di Wall Street, con il Dow Jones sceso sotto gli 8.000 punti; Ishares S&P 500 (-2,48%), Lyxor Etf Nasdaq-100 (-1,17%), Powershares Eqqq Fund (-0,58%).

L’Europa ha chiuso sui minimi
; Ishares Dj Stoxx 50 (-2,11%), Lyxor Etf Msci Europe (-2,65%).
Ancora forti rialzi invece per l’azionario russo, Db X-Trackers Msci Russia Capped (+5,78%), Lyxor Etf Russia Dj Rusindex Titans 10 (+3,47%).

Materie prime in calo, Lyxor Commodities Crb (-2,46%), Etf Securities All Commodities Djaigci (-0,75%), Lyxor Etf Commodities Crb Non-Energy (-1,24%), mentre l’oro recupera dopo i cali delle ultime sedute e torna sopra la quota di 900 dollari Etf Securities Gold (+1,77%), Etf Securities Gold Bullion Securities +1,44%), Etf Securities Physical Gold (+1,77%). Riprendono i rialzi di platino, Physical Platinum (+4,54%) e palladio, Etf Securities Physical Palladium (+2,54%).

Obbligazionari governativi in sostanziale guadagno, sia nella parte breve della curva, Ishares Euro Government Bond 3-5 (+0,08%), Lyxor Etf Euromts 3-5y (+0,15%), ma soprattutto in quella a lunga; Lyxor Etf Euromts 10-15y (+0,5%), Ishares Euro Government Bond 15-30 (+0,46%).

Soffrono invece gli emergenti, su cui pesa la questione russa, che vede varie banche regionali e altri prenditori russi in difficoltà a far fronte al debito estero, per una cifra pari a circa 400miliardi di dollari. Il governo di Mosca sembra non essere disposto a intervenire a sostegno dei debitori, e ciò getta ovviamente preoccupazioni sui mercati emergenti. Nel Db X-Trackers Ii Emerg Markets Liquid (-1,34%), composto da emissioni governative dei paesi emergenti, i titoli russi sono ampiamente pesati, insieme a Croazia, Ucraina, Bulgaria, Turchia, Indonesia, Filippine, Messico, Panama, Brasile, Perù, Colombia, e Venezuela.

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