Etf – Il rischio concentrazione sul settore bancario

Tra gli Etf che più hanno deluso, illustriamo oggi l’iShares DJ Stoxx 600 Banks Swap (Isin DE000A0D8Q64), emesso da Barclays Global Investors (DE). Basti guardare il grafico dell’andamento di mille euro investiti ad un anno: dall’emissione (26/02/2008) il titolo ha perso circa il 70%.

Si tratta di un Etf armonizzato, appartenente alla categoria dei settoriali area Europa, avente come sottostante il DJ Stoxx 600 Banks Swap. Quest’ultimo è un sotto-indice del più ampio DJ Stoxx 600 ed è costituito dai titoli delle principali società europee operanti nel settore bancario.

Il sottostante comprende circa una sessantina di azioni dei principali enti creditizi europei. Per la sua composizione, la diversificazione settoriale è pressoché nulla.

Tra le banche più presenti all’interno dell’indice, troviamo: Santander, [s]Unicredit[/s], Bnp Paribas, Royal Bank of Scotland, Barclays, Ubs, Intesa, Société Génerale… In sostanza, tutte le maggiori istituzioni bancarie d’Europa, come detto.

Il fondo non distribuisce proventi, ha bassi costi di gestione (0,32%) e presenta un beta pari a 1,02. Questo significa che ad una variazione dell’1% del benchmark, segue una variazione dell’1% del prodotto finanziario. In sostanza, l’Etf replica fedelmente l’andamento del sottostante.

Rischioso è, però, il fatto che il rendimento sia altamente correlato con il ciclo economico. Non stupisce in quest’ottica l’andamento al ribasso dell’Etf, seguendo in sostanza una stagnazione che lo penalizza.

E ancora. L’esposizione concentrata nel settore bancario consente all’investitore di trarre buoni rendimenti in fasi di politiche monetarie espansive, poiché tendono a premiare le aziende del comparto finanziario, ma lo penalizza in fasi calanti di mercato e di politiche monetarie restrittive.

Non ci si scordi, infine, del solito rischio di valuta, soprattutto dei cambi euro-corona svedese, euro-franco ed euro-sterlina.

In conclusione, anche questo Etf è ideale nell’ottica di investire in un particolare settore (quello bancario), all’interno, però, di un portafoglio ben diversificato, al fine di variarlo ulteriormente.

Per maggiori dettagli, si rimanda alla scheda del prodotto: www.bluerating.com/component/oicrcontent/schedafondo.html

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