Al rialzo i prezzi delle commodity, parola d'esperto

Nell’intervista rilasciata oggi sul quotidiano MF, David Abramson, autore di una ricerca sul mondo dei commodity e dell’energia per Bca Research, ha motivato perché, secondo lui, ci dobbiamo aspettare una ripresa rialzista delle materie prime.

Secondo Abramson, infatti, se in passato le commodity seguivano il trend della produzione industriale americana, attualmente in recessione, oggigiorno bisogna considerare anche il ruolo dell’economia cinese. Per rilanciare la propria industria, la Cina ha sostenuto ingenti spese pubbliche, investendo in infrastrutture ed imprese. La spinta cinese, sicuramente, sta sostenendo le quotazioni di nickel, rame e catodi, ed altri metalli.

Per David Abramson, anche il [a]petrolio[/a] potrebbe presto tornare a correre, con prezzi sopra i 60-70 dollari al barile. “I Paesi esportatori della risorsa nera presto non avranno più incentivo a svolgere l’attività di esplorazione e di messa in produzione dei nuovi pozzi, con la conseguenza che tra pochi anni l’offerta risulterà totalmente inadeguata, determinando una nuova bolla delle quotazioni”, questo il pensiero espresso su MF.

Mr. Abramson ha, inoltre, sottolineato come la ripresa dei prezzi delle materie prime, difficilmente porterà ad occasioni d’investimento non sfruttate. Il rialzo è già scontato, infatti, dal mercato, che si aspetta un aumento delle quotazioni di circa il 10% nelle prossime settimane.

Anche per quanto riguarda l’oro dobbiamo aspettarci picchi oltre i mille dollari l’oncia. Secondo Mr. Abramson, infatti, “siamo in una fase di consolidamento perché l’alto prezzo dei metalli ha generato una forte vendita di oro”.

Infine, l’autore della lettera finanziaria “Commodity & Energy Strategy” per la Bca Research, vede di buon occhio le future quotazioni dei prodotti agricoli: la produzione americana, difatti, starebbe rivolgendosi sempre di più alle colture alternative, come la soia, con la possibilità di un rialzo del granoturco, spinto dalla domanda di etanolo (che si produce dal mais in America). Queste le impressioni ed i pareri dell’esperto David Abramson, come pubblicate su MF di oggi.

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