Vantaggi e caratteristiche dei certificati d'investimento

Durante il seminario organizzato martedì 19 maggio da Aipb Assosim e BNP Paribas dal titolo “Liquidi e Illiquidi: caratteristiche distintive e impatti sulla distribuzione”, Gianluigi Pedemonte, responsabile prodotti quotati, certificati sul SeDex per BNP Paribas, ha avuto modo di illustrare le peculiarità dei certificati d’investimento dell’emittente francese.

Da inizio anno ai primi di maggio 2009, questi strumenti hanno raccolto oltre 6,7 miliardi di euro in termini di controvalore, pari al 42% del SeDex. Oltre 173.440 sono stati gli eseguiti in Borsa sugli investment certificates, per un totale di 1.300 prodotti quotati. Circa il 60,5% degli scambi sul SeDex si sono concentrati sui certificati, con oltre 26 miliardi di euro di controvalore. Il mercato si è prevalentemente focalizzato sulle tipologie equity protection (per il 68%) e sui bonus certificates (23%).

Vediamo le caratteristiche generali dei certificati d’investimento quotati in Borsa da BNP Paribas. Innanzitutto partiamo dagli equity protection (oltre ai cap ed ai select certificates). Si tratta di strumenti a capitale protetto, anche con coupon minimo, e scadenze a partire da 3 anni. Gli equity protection consentono di partecipare fino al 100% ai rialzi del sottostante e proteggono il capitale dai ribassi, sino al 100% del valore dell’investimento iniziale. Nella versione select, è possibile beneficiare di una cedola garantita a scadenza. Il vantaggio di questi prodotti è quello dato dalla possibilità d’investimento sui mercati azionari con protezione del capitale, sino ad un Cap del 40% su 4 anni e 3 mesi, se si sta parlando della versione select di questi certificati.

I bonus (e bonus con cap), invece, hanno scadenza a partire da 1 anno, offrono un certo rendimento a scadenza, con la possibilità di un tetto massimo, e proteggono parzialmente il capitale. In questi casi abbiamo la comparsa di un livello barriera sull’andamento del sottostante. Se a scadenza, tale livello non sarà mai toccato, allora il certificato pagherà un rendimento minimo (il bonus), altrimenti, in caso la barriera venga infranta, l’investitore parteciperà direttamente alla performance del sottostante. Il vantaggio è quello di beneficiare di un rendimento minimo solitamente compreso tra il 110 ed il 130% del valore iniziale investito, con garanzia del capitale se la barriera non verrà toccata (barriere minime del -50%, ovvero se il sottostante non perderà oltre la metà del proprio valore rispetto alla data di riferimento iniziale). In sostanza, si beneficia di una protezione soft.

Infine gli athena certificates, le cui scadenze vanno dai 2 anni in avanti. La peculiarità di questi strumenti consiste nella possibilità di beneficiare di rendimenti interessanti su brevi orizzonti temporali, grazie alla possibilità di rimborso anticipato (solitamente semestrali o annuali). Anche in questo caso il capitale è protetto se la barriera (anche qui persino del -50%) non sarà mai toccata. Gli athena certificates permettono di approfittare anche di movimenti ridotti del sottostante. Il capitale sarà protetto se la barriera, osservata solo a scadenza, non verrà infranta.

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