Etf – La Cina sostiene il Far East asiatico

L’iShares MSCI AC Far East Ex-Japan (IE00B0M63730), collocato il 17 novembre 2005,  su mille euro investiti un anno fa, al 20 agosto ne corrisponde 1.006,2, contro i 653,8 del 2 marzo. Nel 2007 questo strumento armonizzato ha registrato una performance a 12 mesi positiva, pari al 23,24%, mentre nel 2008 il rendimento è stato negativo, pari al -48,8%. Al 20 agosto, year to date, l’etf sta guadagnando il 46,31%. A giugno 2009, lo strumento ha avuto asset in gestione per 1,3 miliardi di dollari.

L’indice al quale il prodotto si riferisce, l’MSCI AC Far East ex-Japan Index, è composto da circa 400 titoli azionari di società diverse, a grossa e media capitalizzazione, quotati sulle borse del Far East appunto (Giappone escluso), ossia Singapore, Hong Kong, Corea del Sud, Taiwan, Indonesia, Filippine, Malesia e Tailandia.

Lo strumento presenta un TER annuo pari allo 0,74%, inoltre distribuisce dividendi trimestralmente. Gli ultimi pagati in data 23 settembre 2009 (0,2565 euro) e 24 giugno 2009 (0,1078 euro). Il prossimo dividendo verrà staccato il prossimo 23 dicembre.

L’iShares MSCI AC Far East Ex-Japan è ideale per quegli investitori che intendono diversificare il proprio portafoglio con le società dell’area emergente asiatica (giapponesi escluse). Lo strumento, però, non è esente da rischi, quali quello Paese ed il rischio valutario. La ripresa di questo fondo da inizio anno è sostenuta dalla crescente domanda di beni industriali soprattutto da parte della Cina, emergente, sempre se si continua a considerarlo tale, che sta puntando molto sul rilancio della propria industria.

Eppure, nonostante il piano di sostegno all’economia da 586 miliardi di dollari in due anni, il premier cinese Wen Jibao ha dichiarato che, nonostante i miglioramento dell’economia, le attività restano costantemente a rischio ed esposte a nuove problematiche. Tuttavia, le fondamenta della ripresa vi sono e sono stabili e solide, motivo per il quale un certo ottimismo non è da censurare, senza essere però “ciecamente fiduciosi”. Gli effetti positivi di breve termine prodotti dagli incentivi varati da Pechino nei mesi scorsi, infatti, potrebbero non bastare, mentre le misure di sostegno a lungo termine necessitano di tempo perché se ne vedano i frutti. Jiabao, inoltre, ha ribadito che, per ora, il sostegno al credito ed ai consumi verrà mantenuto.
(fonte dati: elaborazioni Bluerating )

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