Etf – Un paniere significativo di materie prime

Il Lyxor Etf Commodities Crb (FR0010270033), collocato il primo giugno 2006, replica la performance dell’indice Reuters/Jefferies Crb Total Return, benchmark espresso in dollari. Si tratta di un paniere di materie prime globale, che tiene conto dell’andamento delle tre principali categorie di commodities, ossia energia, metalli ed agricoli. L’evoluzione di ciascun elemento compreso nel basket, è riflessa nell’indice attraverso i valori dei contratti future che rappresentano solo posizioni lunghe su tali materie prime sottostanti, così come quotati sulle borse a New York, Chicago e Londra. L’indice è rivisto su base mensile.


                                                            (dati: Bluerating)

Il 15 ottobre l’etf ha quotato a 17,758, in rialzo dell’1,14% rispetto alla precedente giornata di negoziazione. Nel 2007, lo strumento ha avuto una performance positiva pari al +10,1%, mentre nel 2008 il trend è stato negativo, pari al -37,61%. Da inizio anno al 15 ottobre, l’etf sta registrando il +19,18%. Su mille euro investiti un anno fa, al 15 ottobre il fondo ne rimborsa 836,9, contro i 722 del ribasso toccato il 24 febbraio. Tra alti e bassi, la tendenza ad ottobre sembra puntare al rialzo. Al 16 ottobre, i rendimenti dell’etf sono i seguenti: il +8,84% a 3 mesi, il +7,99% a 6 mesi, il -11,60% ad un anno. Attualmente, il patrimonio gestito da questo strumento è pari a 535,18 milioni di euro.

L’etf non distribuisce proventi, ma li capitalizza all’interno del fondo. Il TER annuo è pari allo 0,35%. Questo strumento è ideale per chi intende diversificare il proprio portafoglio puntando su un paniere ampio di materie prime, sia nell’ottica di un’esposizione di lungo periodo, sia in chiave speculativa data l’elevata volatilità dei prezzi delle commodities. Certamente, la ripresa economica e finanziaria sta positivamente impattando sull’etf e sulla domanda di materie prime. Quest’ultima potrebbe accelerare non solo per motivazioni collegate al recupero delle industrie più sviluppate, quanto soprattutto alle esigenze delle economie emergenti o in via di crescita, il cui fabbisogno di commodities è sempre più necessario per il rilancio del proprio settore produttivo. Da tener in considerazione anche il rischio di cambio euro-dollaro e l’andamento, nello specifico, del petrolio, presente nei Jefferies Future con una percentuale molto elevata.

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