Etf – Cresce l’Europa delle banche

L’obiettivo principale dello strumento consiste nel replicare il più fedelmente possibile l’andamento dell’indice sottostante (rendimento assoluto) gestito da Stoxx Limited, facendo ricorso a strumenti finanziari derivati.

In tal modo è possibile evitare la maggior parte degli oneri non direttamente connessi all’indice, quali ad esempio commissioni e imposte di negoziazione. I detentori di quote partecipano indirettamente alle distribuzioni di dividendi effettuate a fronte dei titoli componenti l’indice tramite l’incremento del valore delle quote. Il sottostante contiene le aziende con sede nelle seguenti 17 nazioni europee: Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Spagna, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia e Svizzera. Il peso di ciascun titolo ricompresso all’interno dell’indice è calcolato in base alla sua capitalizzazione borsistica corretta per il suo flottante. Inoltre, il fondo ha una frequenza di ribilanciamento trimestrale. Un’unità del fondo iShares DJ STOXX 600 Banks Swap (DE) corrisponde approssimativamente ad un decimo del livello dell’indice sottostante in euro. Il benchmark non viene replicato direttamente acquistando i titoli che lo compongono, bensì indirettamente, tramite la sottoscrizione di uno o più contratti swap. In tal modo è possibile evitare le spese estranee all’indice, quali ad esempio i costi e le imposte di contrattazione.

La società di gestione, infatti, acquista titoli che non generano rendimenti ordinari per il fondo. La sottoscrizione di contratti swap consente di scambiare i rendimenti generati dai titoli del fondo con i rendimenti assoluti, cioè neutralizzati, dell’indice sottostante, in modo da replicarne la performance in termini di effetto economico complessivo. Questo exchange traded fund, quindi, intende consentire agli investitori di trarre profitto dal settore bancario europeo, in base alle società rappresentate nell’indice, ed ha un TER dello 0,32%. I dividendi vengono reinvestiti all’interno del fondo, negoziato in euro.
Al 29 ottobre, questo Etf ha registrato attivi gestiti per 24,64 milioni di euro. Settimana scorsa il prezzo dello strumento si è aggirato attorno ai 40-41 euro, con il prezzo più alto dell’anno che è stato pari a 44,22 euro, mentre il più basso conosciuto nel 2009 è stato di 15,96 euro. Nel 2008, l’Etf ha registrato il 59,3%, mentre da inizio 2009 al 26 ottobre l’Etf ha performato il 56,79%. Si tratta del 28,95% ad un anno. Su mille euro investiti un anno fa, al 26 ottobre lo strumento ne rimborsava 1.367,8, contro i 540,5 del ribasso conosciuto il 6 marzo.

Questo fondo settoriale è ideale per chi intendesse diversificare il proprio portafoglio, puntando sul settore bancario europeo, che riflette l’andamento del ciclo economico-finanziario. Dai ribassi di marzo, la ripresa congiunturale ha quindi favorito le performance dello strumento. Da tenere in considerazione, infine, il rischio valuta riferito al tasso di cambio euro-sterlina, euro-corona svedese ed euro-franco svizzero.

Questo e altri articoli li  puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!