2010 con sorpresa. Etn? Rischio confusione

di Giovanna Zanotti

…(e in particolare quelli legati al Ftse Mib) l’hanno fatta da padrone. Il 2010 potrebbe però riservare una sorpresa. E un’inversione di tendenza: secondo Giovanna Zanotti, docente di economia degli intermediari finanziari alla Bocconi, il 2010 sarà l’anno delle materie prime. I segnali già ci sono, a partire dagli elevati rendimenti di questo tipo di asset class che hanno cominciato ad attirare sempre più investitori. Così, dopo un anno all’insegna di una faticosa e lenta ripresa, il 2010 si preannuncia frizzante.

Volendo tirare le fila del 2009, qual è il suo giudizio sull’anno passato?
Nonostante una partenza d’anno abbastanza incerta il mercato dei certificates è andato abbastanza bene. Per quanto riguarda il primario, i dati disponibili indicano che già al terzo trimestre è stato superato l’ammontare complessivo collocato nel corso di tutto il 2008 e che il mercato sta ritornando ai livelli che hanno caratterizzato la fine del 2007. Il trend, insomma, è di una ripresa dei collocamenti che vengono effettuati. Anche il numero di contratti emessi è in crescita rispetto al 2008 anche se qui non si è ritornati ancora ai livelli del 2007 forse a indicare una tendenza verso collocamenti di “taglia” maggiore. Quanto al secondario anche qui, nonostante trend un po’ differenti nei diversi mesi dell’anno, i volumi sono in ripresa.

I dati sono incoraggianti. Il gap con l’estero è stato ricucito?
Non completamente. In Italia i certificates non sono ancora noti come lo sono in altri Paesi. Penso alla Germania, dove hanno ormai raggiunto la popolarità degli Etf. E’ necessario fare un sforzo di education, per renderli uno strumento più famigliare agli investitori.

L’azionario italiano continua a trainare i gusti degli investitori. Come se lo spiega?
E’ un fatto che la gran parte dei contratti hanno come sottostante il Ftse Mib o comunque azioni domestiche, fenomeno peraltro riscontrabile anche nel mercato degli Etf e dei fondi.  La “distorsione”  verso il mercato domestico è un fatto abbastanza documentato in letteratura. Tuttavia, se si guardano i dati relativi alle performances, i migliori rendimenti, nel 2009, gli hanno offerti i certificates sulle materie prime, in particolare ramo, oil e metalli preziosi, e gli indici dei Paesi dell’Est, su cui investono alcuni certificates.
Cosa prevede per il 2010?
Il mercato continuerà a crescere, ma non ci saranno grossi spostamenti nelle preferenze degli investitori, che continueranno a privilegiare indici come il Ftse Mib e l’Euro Stock 50. Le commodities stanno però progressivamente guadagnando spazio. Se in termini di market share presentano un peso ancora limitato nell’asset allocation dei portafgoli degli investitori sembrano però destinate a crescere in maniera significativa e il 2010 potrebbe essere il loro anno anno.

Recentemente Barclays ha lanciato il primo Etn europeo. Si tratta di uno strumento a metà strada tra il certificates e l’Etf, crede ci siano delle potenzialità di approdo anche in Italia?
In Italia si sta già lavorando in questo senso. Quello di Barclay’s, per esempio, è un prodotto interessante, che consente di investire sul Vix, l’indice della volatilità implicita dei mercati azionari americani, un indice finanziario in cui non è possibile investire direttamente. C’è però un punto su cui gli emittenti dovrebbero fare un grande sforzo.

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