Gli investitori chiamano i rialzi, cresce la quota delle call

di Vita Lo Russo

Continua a crescere la media di scambi giornalieri sul Sedex che tra il 15 e il 19 marzo è arrivata a sfiorare i 59,8 milioni di euro in linea con la stabilizzazione cominciata lo scorso autunno che ha riportato i volumi tra i 50 e i 60 milioni (nel 2008 i milioni scesero a 30).
Un’inversione di tendenza, da assestamento, invece per la ripartizione degli scambi. Al termine di settimane segnate da una spiccata preferenza verso gli strumenti a maggiore indice di protezione sul capitale (gli equity protection in primis, seguiti dai bonus e dagli outperformance), guadagnano terreno di qualche decimo di punto percentuale i covered warrant, gli express, i benchmark, i leverage e i twin win.
Degno di nota il superamento della soglia psicologica del rapporto 2/3 contro 1/3 tra le call e le put (opzioni che danno diritti e obblighi di acquisto e vendita a seconda se si è nella posizione long o short, ndr) che conferma il clima di ottimismo nel breve periodo e la fiducia nel rialzo dei corsi azionari.
Se si sottoscrivono più call infatti gli investitori stanno scommettendo su un andamento positivo nei mercati. E nella settimana appena trascorsa infatti queste si sono portate al 71% mentre le put sono scese al 29%.
La conferma dell’ottimismo, ben lontano dall’euforia, arriva anche da un altro dato significativo: il sorpasso degli indici internazionali sulle azioni italiane nel sottostante degli investment certificates scambiati.
I listini delle piazze estere infatti vengono preferiti quando aumenta il senso di sicurezza nel medio periodo. Altrimenti la prudenza, che ha contraddistinto l’ultimo biennio, porta gli investitori a scegliere sottostante italiano. Il listini comunque tricolore continuano a conservare la pole position invece negli scambi dei CW (addirittura all’80,67%) e dei leverage (32,16%).
L’investment certificate più scambiato della settimana è di nuovo l’equity protection in scadenza il 19 gennaio 2011 con sottostante Eni, emesso da Banca Aletti.
Prezzo unitario medio 16,66 euro per un controvalore di scambi giornalieri a 1,8 milioni di euro.
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