Opzioni call battono le put 3 a 1. Dal mercato segnali di ottimismo

di Vita Lo Russo

È bastato lasciarsi alle spalle le festività pasquali che la media degli scambi giornalieri sulla piazza del Sedex ritornasse ai livelli delle ultime settimane, attestandosi a 59,8 milioni di euro, guadagnando quel 25% di dinamicità persa la settimana scorsa.
In prima posizione sempre i Covered warrant che guadagnano 3 punti percentuali rispetto alla fine di marzo portandosi a quota 69,6%; mentre scendono di due punti percentuali gli Equity protection, i certificati a protezione del capitale. Aumento della domanda poi per quasi tutti gli altri prodotti non-warrant del Sedex, ad eccezione degli outperformance che si attestano al di sotto dello 0,8%. Il mercato si è orientato soprattutto verso i certificati di tipo benchmark, scelti nel 3,6% delle contrattazioni, che seguono di norma fedelmente le oscillazioni del sottostante e sono caratterizzati da un forte diversificazione. Scende di dieci punti percentuali invece il rapporto delle call sulle put, che si attestano rispettivamente a 73 e 27%. La preferenza di due terzi delle opzioni a comprare, le call appunto, tradizionalmente indica ottimismo di breve periodo e serenità verso il medio. Ad ogni modo, nel corso della settimana pasquale, il mercato ha fatto schizzare all’83% le sottoscrizioni di le call (a queste percentuali si può parlare di entusiasmo), che tra il 5 e il 9 aprile sono ritornate a valori nella norma. Anche se nella graduatoria dei Covered warrant della settimana, il più scambiato è stato quello targato Unicredit, in scadenza il 16 dicembre 2011, collegato a un’opzione a vendere. Nella ripartizione dei sottostanti collegati ai Cw, l’FTMIB l’indice italiano già i pole position tra tutti i sottostanti Sedex, fa un balzo avanti di 7 punti percentuali portandosi al 61,24%, mentre cala, sempre in veste di sottostante, l’interesse verso i tassi di interesse che scendono dallo 0,46% allo 0,1%.
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