Come giocarsi con i replicanti la rivalutazione dello yuan

di Carlotta Scozzari

Aprile e maggio sono stati mesi tumultuosi per i mercati finanziari internazionali. In una recente newsletter gli analisti di Credit Suisse hanno analizzato il mercato degli Exchange traded fund (Etf) nel mese di aprile, cercando di tracciare anche qualche scenario per l’immediato futuro. Innanzi tutto, osservano gli esperti del gruppo finanziario elvetico, ad aprile i flussi di Etf sono stati guidati dai timori legati al possibile default di alcuni Paesi europei, da una crescente volatilità e, in generale, da una maggiore avversione al rischio da parte degli investitori. “I mercati dei paesi emergenti – affermano da Credit Suisse – sono stati molto meno volatili di quelli occidentali e, in particolare, hanno assistito a uno spostamento di denaro verso l’area del Bric”, ossia Brasile, Russia, India e Cina. Spostando invece il focus sui singoli settori, i volumi su cui si sono concentrate le vendite sono state banche e risorse di base, mentre il denaro ha privilegiato i comparti automobilistico e retail. E per il futuro? Gli analisti di Credit Suisse sono certi che uno dei principali temi dell’anno sarà quello della rivalutazione della moneta cinese, lo yuan (rmb). “L’ultima volta che lo yuan si è rivalutato, nel luglio del 2005 – sottolineano gli esperti – il Giappone ha sovraperformato, rispetto agli altri mercati, per il 25% nei seguenti sei mesi e noi riteniamo che questo possa succedere ancora nel caso di apprezzamento della moneta”.
Da un punto di vista settoriale, invece, secondo Credit Suisse, una rivalutazione della valuta asiatica condurrà con ogni probabilità a una concentrazione di acquisti sui comparti minerari e dei metalli, che del resto già nel 2005 avevano sovraperformato del 31% gli altri settori nei sei mesi seguenti all’apprezzamento della moneta. Tuttavia, a parere degli esperti, a beneficiare maggiormente da una simile circostanza dovrebbero essere i comparti legati ai consumi dell’area asiatica non giapponese.
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