Ad agosto il mercato s’affloscia. In compenso sale l’ottimismo

di Vita Lo Russo

Basta scorrere nella variegata e desueta classifica dei certificati di investimento più scambiati della settimana del 26 luglio, per capire che siamo entrando nella fase più “calda” dell’anno, meteorologicamente parlando, la meno dinamica in termini di affari.
I volumi quotidiani scambiati su ogni prodotto superano solo in un caso il mezzo milione di euro: il certificato più attivo dell’ultima settimana di luglio è stato infatti l’Outperformance della banca privata tedesca Sal. Oppeneheim in scadenza il 23 giugno 2011, lanciato a inizio dello scorso maggio che ha toccato i 514mila euro di media di scambi al giorno.
Il titolo agganciato alle azioni di Solarworld, era uno dei 27 certificati lanciati da Sal Oppenheim in piazza Sedex tre mesi fa, una trance di emissione che contava in tutto 16 Outperformance con Cap. L’altro Outperformance della settimana, targato Jp Morgan e collegato a un basket di metalli industriali in scadenza a giungo del 2012, ha conquistato un giro d’affari quotidiano di appena 80.000 euro. Vale la pena ricordare che gli outperformance sono strumenti che vanno a moltiplicare il rendimento o le perdite del sottostante in uno scenario di moderato rialzo o ribasso di mercato. In compenso però l’investitore rinuncia a partecipare al rialzo del titolo al di sopra di un livello di Cap fissato all’emissione. Il resto dei certificati presenti in top ten sono soprattutto Bonus: due agganciati ai titoli bancari (UniCredit e Intesa Sanpaolo, emessi rispettivamente da Bnp Paribas e UniCredit – nella foto il direttore della distribuzione Christophe Grosset), due collegati all’indice Eurostoxx50 (targati Deusche Bank e UniCredit), e altri due ai titoli Eni (il primo a firma della tedesca e il secondo in capo a Société Générale).
Che la settimana sia trascorsa sotto tono lo dicono anche i dati aggregati: gli scambi riferiti non solo ai certificati di investimento ma anche ai Leverage, Covered Warrant e Benchmark, si sono attestati complessivamente sui 35,8 milioni di euro al giorno. Bonus hanno dimostrato di essere gli strumenti di investimento preferiti del Sedex dopo i Covered Warrant con una ripartizione percentuale di 6,4 punti. Salgono tra i sottostanti le azioni di società italiane, gli indici internazionali e le azioni europee, a scapito del FtseMib che ha risentito del lieve calo di domanda di Cw (di norma agganciati al paniere milanese, ndr). Va detto inoltre che a dinamismo calante corrisponde ottimismo crescente verso il medio periodo da parte dell’investitore: nell’88% delle transazioni ha preferito comprarsi titoli che innesceranno degli acquisti, e solo nel 12% dei casi ha optato per strumenti che attiveranno vendite di altri titoli (la ratio delle opzioni call rispetto alle opzioni put deve stare al di sopra del rapporto 2/3 contro 1/3 per parlare di cauto ottimismo da parte del mercato, ndr). Tra i sottostanti più scambiati dopo le posizioni alte, dove si confermano FbMib, Fiat, Eni, il paniere dei primi 50 titoli europei, UniCredit e l’indice di Francoforte, compare anche un sottostante inedito, caratterizzato dall’unione di due diversi indici, il Cece, paniere ponderato per capitalizzazione di borsa che si compone di titoli scambiati in Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia, e il Russian Depositary Receipts, che è appunto l’indice della ex potenza sovietica.
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