Giangrande (D. Bank): “Presto i non fisici”

di Emma Delbono

È appena sbarcata con i metalli preziosi e ora sta scaldando i motori per portare a Piazza Affari gli Etc non fisici. Con alcune importanti novità: copertura del rischio cambio, l’utilizzo dell’oro come hedging e una sostituzione “intelligente” dei futures a scadenza. Mauro Giangrande ci spiega la ricetta di Deutsche Bank.

Le commodities stanno riscuotendo sempre più consensi tra gli investitori. Come se lo spiega?
Nonostante sia un mercato piuttosto giovane, l’interesse per le commodities nel corso di questi anni è cresciuto moltissimo in particolare per i metalli fisici (oro, argento, platino e palladio), ma anche i prodotti sul petrolio e le materie agricole stanno riscuotendo molto successo sia da parte di istituzionali sia di privati.
Si tratta di un asset molto volatile che dà il meglio di sé all’interno di un portafoglio diversificato perché sfrutta la decorrelazione che c’è tra materie prime e azionario e obbligazionario.

Che cosa vi ha spinto a scendere nel campo degli Etc?
La normativa Ucits non consente di costruire dei fondi e o dei fondi indicizzati su una singola componente. Non è possibile, in sostanza, creare un fondo che replica l’oro.
L’Etc consente di poterlo fare perché ha tutte le caratteristiche di un fondo (separazione patrimoniale e investimento diretto nel sottostante) ma giuridicamente è uno strumento finanziario. In quanto tale, dal punto di vista fiscale presenta una tassazione del 12,5% sulle plusvalenze, che è equivalente a quella dei fondi armonizzati.

Le materie prime sono scambiate in dollari e in quanto tali espongono l’investitore al rischio cambio. Come avete operato
l’hedging per quattro dei vostri Etc?

Senza copertura, se il dollaro si svaluta nei confronti dell’euro l’investitore subisce una minusvalenza. Con una posizione coperta l’investitore attinge direttamente all’andamento dell’oro. L’hedging viene fatto su base giornaliera con deposito di oro fisico. L’Etc dà diritto all’investitore a una certa quantità di oro. Nel corso del tempo questa quantità si riduce, anche se molto lentamente, per effetto della commissione di gestione. Nel caso in cui il dollaro si svaluta nei confronti dell’euro per mantenere intatto il valore della posizione Deutsche Bank, in qualità di controparte, deposita ulteriore oro nel caveau dove sono depositati i lingotti.
Viceversa quando il dollaro si apprezza, poiché ci vuole meno oro per mantenere quella posizione, vengono tolto i lingotti. È una replica assolutamente fisica. Il rischio di controparte esiste ma nell’arco di un mese, poiché il deposito, per motivi amministrativi, viene fatto una volta in un mese.

Chi sono i vostri clienti?
Abbiamo una grossissima presenza di investitori privati, compresi i private. Questo, direi, è il target più importante. Ci sono poi gli investitori istituzionali, che utilizzano l’oro soprattutto come copertura, come bene rifugio.

Dopo gli Etc sui metalli preziosi avete altri progetti per l’Italia?
Puntiamo a portare i nostri Etc “non fisici” entro le prossime settimane. Si tratta di Etc su petrolio (sia long che short), sui metalli industriali e su indici di commodities. Per questi strumenti abbiamo introdotto due importanti novità: oltre alla copertura di rischio cambio, gli Etc “non fisici” godono dell’oro come copertura del rischio controparte e di una sostituzione dei futures in scadenza (il cosiddetto rolling) intelligente.

Partiamo dal primo punto.
Sui metalli preziosi è possibile fare una replica fisica eliminando il rischio controparte poiché il sottostante è segregato in un conto ad esclusivo beneficio dei portatori del prodotto.
Gli Etc su petrolio o prodotti agricoli, invece, non possono essere replicati fisicamente e per questo motivo è necessario ricorrere a strumenti derivati. L’emittente, che normalmente è un veicolo, da un lato emette i prodotti e dall’altro si copre investendo direttamente nella materia prima o, quando non è possibile, fa uno swap con una controparte bancaria (a cui trasferisce la liquidità incassata con la vendita dell’Etc in cambio della performance del sottostante: fully funded swap).
In questo caso il rischio controparte arriva al 100%. La particolarità dei nostri Etc su petrolio, materie agricole e metalli industriali è che abbiamo introdotto l’oro come copertura del rischio controparte. La banca che garantisce la performance deposita in un conto segregato una quantità di oro almeno corrispondente al valore dell’Etc su base giornaliera. In caso di default della controparte si procederà creando un veicolo (trustee) che per nome e per conto dei portatori nomina un agente liquidatore che venderà l’oro per rimborsare gli investitori.

Come gestite il problema dei rolling?
I fully fund swap sono costruiti su indici di futures su materie prime. Normalmente l’Etc viene costruito utilizzando dei contratti futures a scadenza mensile che vengono sostituiti continuamente e non sono legati alla posizione “spot” del petrolio.
I costi di rolling, di sostituzione, in alcuni casi sono molto elevati e vanno a influire sulla performance finale del prodotto. Noi abbiamo cercato di ovviare a questo problema utilizzando dei sottostanti con una procedura di sostituzione dei futures più innovativa. Invece di spostarmi sul future a scadenza successiva vado a pescare lungo tutta la curva di scadenza e seleziono la scadenza, per esempio a un anno, che in termini annualizzati costa di meno.

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