Quando gli etf investono sulla paura

L’indice Vix è un indice di volatilità, per cui più il mercato si attende un aumento delle oscillazioni in Borsa, più il Vix sale. Per questo è anche detto indice della paura. Tale nome, osserva Altroconsumo, “rispecchia anche un’altra sua caratteristica, la tendenza a muoversi in maniera inversa rispetto alla Borsa Usa. In pratica se un giorno il Vix sale, la Borsa Usa tende a scendere, e viceversa”. L’associazione per la tutela e difesa dei consumatori analizza alcuni etf lanciati di recente, a partire da un prodotto Lyxor che investe proprio su questo indice. Si tratta in particolare del Lyxor Etf S&P 500 Vix future enhanc roll (92,19 euro), che replica un indice che segue l’andamento del Vix attraverso l’investimento in future. “È interessante per chi si attende maretta sulle Borse?”, si domanda Altroconsumo.

La risposta, a suo avviso, è no, almeno “per il buon padre di famiglia”: il Vix oscilla infatti “molto in alto e in basso: un giorno può guadagnare il 15% e quello dopo perdere il 9%. La correlazione inversa, poi, è riscontrata giornalmente, ma non nel lungo periodo: dal 30/12/05 al 30/04/12 la Borsa Usa ha guadagnato il 12%, mentre un investimento sul Vix non ha perso, ma ha guadagnato il 42%”. Per ora, però, aggiunge l’associazione, “non lo consigliamo neppure allo speculatore. In linea teorica potrebbe andare bene per scommesse ‘mordi e fuggi’ della durata di uno o pochissimi giorni: nelle cinque sedute di scambi tra il 3/4/12 e il 10/04/12 Wall Street ha inanellato cinque sedute di cali, perdendo il 4,3%, mentre un investimento sul Vix avrebbe guadagnato il 30,4%. Per come è costruito però, l’etf potrebbe non seguire perfettamente l’andamento del Vix: questo stesso etf è già quotato sulla Borsa di Parigi e sempre tra il 3 e il 10 aprile ha messo su solo il 10%. Aspettiamo, quindi, di vederlo alla prova su Borsa italiana – per ora è poco scambiato – prima di eventualmente suggerirlo”.

 Oltre all’Etf sul Vix, in aprile sono sbarcati su Piazza Affari altri 18 Etf. Solo due targati Spdr sono da tenere d’occhio, secondo Altroconsumo. Il primo è lo Spdr Msci Acwi Imi Etf, che punta sulle azioni di tutto il mondo, comprese quelle dei Paesi emergenti. “Non è quasi mai stato scambiato (55,22 euro all’ultimo scambio del 13/4), quindi non lo consigliamo (rischio di pagare un salato spread denaro-lettera). Va, però, tenuto d’occhio perché può essere un’alternativa al Lyxor Msci all country world (119,8 euro; vedi Fondi Comuni n° 180): lo Spdr è un etf fisico, il Lyxor sintetico (ha derivati in pancia)”. Il secondo è lo Spdr barcap euro governement bond Etf (42,46 euro il Nav al 2/5/12), che per il 23,4% investe in titoli di Stato francesi, per il 23% in BTp, per il 20% in titoli di Stato tedeschi, mentre il resto è ripartito tra gli altri Paesi della zona euro (Portogallo escluso). “È una buona diversificazione e la scadenza media dei titoli è in linea con quella che riteniamo ottimale per questi bond (5-7 anni)”, osserva l’associazione. Anche in questo caso però, “non lo consigliamo perché non è stato ancora scambiato, ma lo teniamo d’occhio perché può essere un’alternativa fisica a Lyxor Etf euromts 5-7 inv grade (sintetico, 125,2 euro)”.

 

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