Etf, l’importanza di essere trasparenti

PIÙ TRASPARENZA PER TUTTI – Il controllo normativo e la pressione degli investitori hanno portato miglioramenti in termini di trasparenza nel mondo degli etf, ma ci sono ancora ampi margini di miglioramento. Questo è uno dei punti che emergono dalla ricerca di Morningstar sull’industria, ricerca condotta su dieci emittenti. Alcuni fornitori adesso pubblicano sui loro siti web maggiori informazioni sui fondi, come la composizione e l’ammontare del collaterale ricevuto a fronte del prestito titoli, i livelli massimi e medi del prestito e il rendimento netto generato dall’operazione.

IDENTIFICARE LA CONTROPARTE – C’è però un “ma”. Se da una parte l’Esma ha previsto che sia redatto un elenco delle controparti da pubblicare una volta l’anno nelle relazioni del fondo, ci sono ancora molte resistenze sull’identificazione – appunto – della controparte. Altro punto emerso è che di fronte alle preoccupazioni sul rischio di controparte alcuni emittenti hanno rivisto i loro programmi di prestito: ne è risultato che qualche fondo ha smesso di effettuare questa pratica, mentre altri hanno posto dei limiti alla quantità di asset disponibili per il prestito.

IL COMMENTO DELL’ESPERTO – “C’è stata molta speculazione nelle ultime settimane su come le nuove norme dell’Esma influenzino il rendimento finale del fondo”, ha commentato Hortense Bioy, cfa, senior etf analyst europeo di Morningstar. “Come ci aspettavamo, alcuni emittenti si sono già attivati per restituire più ricavi agli investitori, mentre altri hanno detto che non prevedono alcun intervento in termine di soldi, poiché ritengono che le commissioni attuali trattenute siano eque e sostenibili. In definitiva, ci auguriamo che i requisiti di trasparenza aggiuntivi, insieme alla competizione, contribuiscano a ridurre i costi associati al prestito titoli, offrendo guadagni più elevati agli investitori finali”.

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