Ubs Etf, le terre rare sono le materie prime del futuro

LE TERRE RAREUbs Etf, divisione di Ubs Global Asset Management, vede importanti opportunità di investimento nelle terre rare, un gruppo di 17 elementi chimici che “rappresentano una componente irrinunciabile della nostra quotidianità, grazie soprattutto all’impiego intensivo che li coinvolge in molteplici settori industriali”.

UN FATTURATO IN CONTINUA CRESCITA
– Secondo le stime degli esperti, scrive Ubs Etf, il fatturato globale annuo delle industrie dipendenti da questi metalli ammonta a 3.400 miliardi di euro, pari al 5% del prodotto interno lordo mondiale. E il fabbisogno “è destinato ad aumentare ulteriormente in futuro, trainato non da ultimo dalla crescente importanza delle energie alternative e delle moderne tecnologie di trasporto”. Nello specifico, si prevede che entro il 2015 la domanda di terre rare passerà dalle 124.000 tonnellate l’anno del 2009 a oltre 200.000 tonnellate. Nell’ultimo decennio il dato è triplicato, con conseguenti difficoltà di approvvigionamento e impennate dei prezzi.

POCHE OPPORTUNITA’ DI INVESTIMENTO –
Al momento, però,  le possibilità d’investimento nelle terre rare sono scarse, evidenzia ancora Ubs Etf. “A differenza di altre materie prime, i metalli non sono infatti negoziati in borsa e non sono dunque disponibili contratti a termine standardizzati. A medio termine, in questo comparto non sono pertanto previsti prodotti finanziari con sottostanti fisici. Agli investitori è inoltre precluso l’accesso al mercato a termine. La soluzione più semplice consiste nella partecipazione in società minerarie”.


IL COMMENTO DI SIMONE ROSTI - 
“Per soddisfare il crescente interesse degli investitori, è disponibile da gennaio anche in Borsa Italiana UBS STOXX Global Rare Earth ETF, il primo etf europeo sul settore delle terre rare che rispecchia la performance di società al di fuori della Cina che generano almeno il 30% del loro fatturato con terre rare”, ha ricordato Simone Rosti, resposabile Italia di Ubs Etf. “In prospettiva futura guardiamo alle terre rare come una fonte di reddito importante per i portafogli degli investitori”.

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