Ubs etf, ecco perché investire in infrastrutture conviene

IL SETTORE DELLE INFRASTRUTTUREUbs Etf, divisione exchange traded fund di Ubs Global Asset Management, valuta interessanti opportunità di investimento nel settore delle infrastrutture. Secondo le stime dell’Ocse infatti, ricorda Ubs etf, entro il 2030 il fabbisogno mondiale di investimenti in questo settore ammonterà a 70.000 miliardi di dollari statunitensi.

IL FABBISOGNO SETTORE PER SETTORE  – Più nel dettaglio, tra i vari comparti infrastrutturali, solo per il settore idrico si prevede fino al 2025 un esborso annuo di circa mille miliardi di dollari statunitensi, mentre per i progetti legati all’elettricità la spesa prevista è di 350 miliardi di dollari. Fino al 2030 gli investimenti nelle reti ferroviarie dovrebbero attestarsi inoltre a circa 60 miliardi di dollari all’anno, mentre per la costruzione di strade l’importo stimato è di 290 miliardi di dollari. Anche il fabbisogno di nuove reti di comunicazione e trasmissione è forte: secondo l’Ocse fino al 2020 sarà pari a 650 miliardi di dollari statunitensi l’anno.

OCCHIO AI PAESI EMERGENTI
– E a livello geografico? Negli Stati Uniti, il paese in cui è nato il mondo virtuale, la tecnologia della comunicazione è antiquata e a New York gran parte delle strade, dei ponti e delle condutture di gas sono in cattivo stato, rileva ancora Ubs etf. L’Associazione nazionale degli ingegneri stima il volume degli investimenti necessari a 2.200 miliardi di dollari statunitensi. La maggior parte degli investimenti in infrastrutture dovrebbe tuttavia aver luogo nei Paesi emergenti, dove vive circa l’80% della popolazione mondiale, intorno ai 5,2 miliardi di persone. Già nel 2008 oltre il 50% delle spese mondiali per progetti infrastrutturali ha riguardato infatti i mercati emergenti, e la crescita dei Paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) dovrebbe sostenere l’elevata domanda. Anche il Giappone ha un enorme fabbisogno di infrastrutture: i costi dei danni alle infrastrutture causati dal terremoto e dallo tsunami dovrebbero ammontare secondo le stime del governo a 300 miliardi di dollari statunitensi.

LA GAMMA DI UBS ETF
– “È difficile che gli investitori, sia privati che istituzionali, possano costruirsi da sé un portafoglio di azioni di aziende attive nel settore delle infrastrutture”, ha commentato Simone Rosti, responsabile per l’Italia di Ubs etf. “Un portafoglio di questo tipo tuttavia offre vantaggi innegabili. Non solo presenta un interessante profilo di rischio/rendimento ma anche un correlazione bassa o assente con tradizionali categorie d’investimento come azioni e obbligazioni, flussi di cassa stabili e durevoli e redditi legati all’inflazione”.  Agli investitori che desiderano soddisfare facilmente le loro esigenze di investimento nelle infrastrutture attraverso un approccio passivo e diversificato, ha aggiunto Rosti, Ubs etf offre quattro exchange traded fund azionari, ognuno con un’esposizione a una diversa area geografica: Europa, Asia, Giappone e Stati Uniti, che replicano l’andamento di prezzo e di rendimento del rispettivo indice MSCI Infrastructure.

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