Bellingeri (iShares), tutti pazzi per gli etf

LO STUDIO D ISHARES – “Negli ultimi tre anni c’è stata una crescita senza precedenti degli investimenti indicizzati. Guardando al futuro, riteniamo che questo trend continuerà, trainato da diversi fattori tra cui, in primis, quello di un maggiore utilizzo generalizzato”. Lo ha detto Emanuele Bellingeri, responsabile per l’Italia di iShares, che in un nuovo studio “Art of Indexing”, ha cercato di dare risposta a domande come: Dove andrà il mercato? Qual è il significato di “smart”? Come gli investitori italiani utilizzano gli etf?

I FATTORI DI CRESCITA – Alla crescita nei prossimi mesi, continua Bellingeri, “contribuiranno alla già sostenuta evoluzione di queste soluzioni il costante ampliamento della gamma delle esposizioni disponibili, la maggiore combinazione tra prodotti attivi e indicizzati all’interno dei portafogli, il miglioramento della liquidità dei sottostanti e lo sviluppo di soluzioni di investimento in etp, sia all’interno di prodotti di risparmio gestito e assicurativi sia di gestioni private”.

TUTTI PAZZI PER GLI ETF – La crescente importanza dell’indicizzazione non ha infatti precedenti nella finanza: in Europa i fondi indicizzati e gli etp sono passati dal 4,1% degli aum totali allocati a fondi nel 2004 all’11,6% nel 20131 e si può prevedere che un semplice effetto di base continui a sostenere tale crescita degli investimenti passivi. Inoltre, nell’indagine annuale 2013 del Greenwich Associates relativi agli investimenti istituzionali il 18% dei fondi istituzionali ha dichiarato di usare gli etf nei loro portafogli, rispetto al 14% nel 20122. In aggiunta, nove utilizzatori di etf su dieci prevedono di mantenerne costante l’adozione o di incrementarla nel corso del prossimo anno. 

LA FORMAZIONE – Proprio per questo è necessaria un’attenta analisi e comprensione dei rischi. “Nella selezione dei fondi indicizzati”, spiega Ursula Marchioni, responsabile strategia azionaria e ricerca sugli etp di iShares a livello Emea, “gli investitori devono applicare procedure di due diligence dettagliate quanto quelle richieste per la scelta di prodotti a gestione attiva”.

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