Etf Securities: l’oro non brilla più per chi investe in etp

ASSET IN CALO – Nel 2013 gli asset under management nel settore globale degli Exchange-traded Product sulle commodity hanno registrato una contrazione di 78 miliardi di dollari americani, attestandosi a 122 miliardi di dollari americani, a causa del forte calo del prezzo dell’oro e dei conseguenti deflussi dagli etp legati al metallo giallo. E’ quanto riporta l’ultimo studio diffuso da Etf Securities, secondo cui la diminuzione degli asset in mano agli etp sull’oro ha contato, nel 2013, per il 91% della contrazione del settore generale degli etp sulle commodity. I deflussi dai prodotto su commodity diverse dall’oro hanno rappresentato invece solo l’1% del calo generale degli asset, un dato che evidenzia come gli investitori abbiano un approccio più bilanciato verso le materie prime diverse dall’oro.

Di seguito i principali trend per gli etp sulle commodity nel 2013:

•    Gli asset under management nel settore degli etp sull’oro sono scesi a 76 miliardi di dollari americani, rispetto ai 147 miliardi di inizio anno, facendo tornare gli asset globali di etp sull’oro sui livelli di aprile 2010. Rispetto ai 71 miliardi di dollari di contrazione, il 46% è stato causato dal calo (-28%) del prezzo dell’oro e il 54% è stato dovuto alle vendite degli investitori. I principali driver della riduzione degli asset under management sono stati il dollaro americano forte, il netto rialzo dei tassi di interesse reali statunitensi e la più bassa domanda di oro come asset di copertura. •    Le vendite sugli ETP sull’oro hanno registrato il picco nel secondo trimestre del 2013, con gli AUM che sono diminuiti durante il periodo per un valore record di 49 miliardi di dollari. Il 48% dei deflussi totali dagli ETP sull’oro nel 2013 e il 63% del calo annuale degli AUM sono relativi proprio a questo trimestre. Nel terzo trimestre, gli AUM sugli ETP sull’oro sono aumentati, per poi però scendere nuovamente nei tre mesi successivi, a causa delle attese degli investitori per il tapering del piano di allentamento quantitativo della Federal Reserve.

•    Gli ETP su commodity diverse dall’oro sono scesi di solo 7 miliardi di dollari americani, attestandosi nel 2013 a 46 miliardi di dollari americani. Contrariamente a quanto avvenuto per l’oro, le vendite degli investitori hanno rappresentato solo il 9% (circa 606 milioni di dollari americani) del calo degli AUM degli ETP su tutte le altre materie prime, mentre le diminuzioni dei prezzi hanno contato per il 91% del calo degli AUM.

•    Gli ETP sul platino e sull’argento hanno invece registrato i più elevati acquisti nel 2013, mostrando afflussi pari rispettivamente a 1,3 miliardi di dollari americani e 841 milioni di dollari americani. Gli investitori si sono infatti allontanati dall’oro per spostarsi verso commodity percepite come legate più positivamente alla ripresa industriale globale. Il palladio è stato meno popolare nel 2013, con afflussi pari a 18 milioni di dollari americani, rispetto ai 206 milioni del 2012.

•    Hanno sorpreso invece gli ETP sul caffè, che hanno registrato i maggiori afflussi di sempre. Gli acquisti si sono attestati sulla cifra record di 203 milioni di dollari americani, con il prezzo del caffè Arabica che è sceso ai minimi da sette anni e i posizionamenti future passati fortemente in negativo: ciò indica che gli investitori che attuano strategie contrarian ritengono che i prezzi del caffè arabica torneranno vicini alle medie.

•    Gli ETP sul petrolio sono stati usati dagli investitori per attuare strategie range-trade sul prezzo del greggio. A livello aggregato, tali ETP hanno visto deflussi per 1,6 miliardi di dollari americani nel 2013, facendo del petrolio la commodity con i maggiori deflussi dopo l’oro. I numeri totali, tuttavia, mascherano gli alti e bassi osservati durante l’intero anno, con circa il 92% dei deflussi dagli ETP sul petrolio registrati nel primo trimestre e a novembre e dicembre, quando i prezzi del greggio si sono impennati, prima in scia ai rischi sulla produzione del Medio Oriente, poi per i cali delle scorte degli Stati Uniti.

•    Anche gli ETP sul gas naturale hanno mostrato flussi range-trade nel 2013. Sebbene per l’intero anno si siano registrate vendite per 687 milioni di dollari statunitensi, le terze più elevate dopo oro e petrolio, i deflussi si sono concentrati nei mesi di marzo e aprile, quando i prezzi del gas naturale dell’Henry Hub sono saliti fino a 4,5 dollari per milione di unità termiche britanniche, e di dicembre, quando le quotazioni sono ritornate su livelli simili. Tra giugno e ottobre, con il prezzo spot sceso attorno quota 3,5 dollari per milione di unità termiche britanniche, gli ETP sul gas naturale hanno registrato cinque mesi consecutivi di afflussi, poiché gli investitori sono stati attratti dai prezzi bassi.

•    Gli ETP agricoli hanno registrato nel 2013 modesti deflussi, con una forte disparità tra le varie singole commodity. Sebbene in totale il comparto abbia mostrato solo 42 milioni di dollari americani di investimenti in uscita nel 2013, ci sono state significative divergenze, con da una parte gli ETP sul caffè, che hanno registrato acquisti per 203 milioni di dollari americani e dall’altra gli ETP diversificati sui prodotti agricoli che hanno segnalato 232 milioni di dollari americani di deflussi. Storicamente, i forti cali dei prezzi agricoli tendono ad attrarre gli investitori che puntano a sfruttare i movimenti dei prezzi cosiddetti di mean-reversion, cioè che tendono a riavvicinarsi alle medie. Gli ETP sul mais e sul grano hanno registrato su queste basi piccoli guadagni, e ci aspettiamo ulteriori afflussi di investimenti nel 2014, alla luce dei cali dei prezzi del 2013.

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