Etf: gli shorts sempre sotto i riflettori

La seduta del 15 ottobre si è chiusa positivamente solo per gli Etf che shortano gli indici di mercato.

Il migliore Etf è stato il DB X-T. DJ Stoxx 600 Technology Short (+9,21%). L’Etf della casa tedesca [s]Deutsche Bank[/s] ha una commissione di gestione annua dello 0,65% e shorta i titoli europei a maggiore capitalizzazione del settore tecnologico.

Tra gli Etf che shortano gli indici settoriali performance anche per il DB X-T. DJ Stoxx 600 Oil & Gas Short (+7,7%), per il DB X-T. DJ Stoxx 600 Banks Short (+6,82%), per il DB X-T. DJ Euro Stoxx 50 Short Index (+6,64%), per il DB X-T. DJ Stoxx 600 Telecommunications Short (+5%) e per il DB X-T. DJ Stoxx 600 Health Care Short (+3,26%).

Molto male invece gli Etf che investono in materie prime ieri hanno perso ancora terreno con performance che vanno dal -19,75% del Lyxor Etf Basic Resources al -6,46% dell’iShares DJ STOXX 600 Basic Resources Swap.

L’ennesimo crollo delle materie prime fa sprofondare anche Brasile e Russia, che sono tra i paesi più ricchi di materie prime. Ieri il Lyxor Etf Brazil ha realizzato il -12,77%, seguito dal DB X-T. MSCI Brazil TRN Index (-10,64%), dal DB X-T. MSCI EM Latam TRN Index (-9,84%) e dall’iShares MSCI Brazil (-9,25%).Meno male, ma comunque in netto ribasso, gli Etf sulla Russia con il Lyxor Etf Russia (-8,53%), con il DB X-T. MSCI Russia (-6,11%) e con l’iShares MSCI Eastern Europe (-3,51%).

Sul fronte degli Exchange Traded Commodities (ETC), gli unici a difendersi sono gli Etc sull’oro.

L’Etfs Gold (+1,86%) e il Lyxor Gold Bullion (+1,54%) sono i soli Etc a chiudere in positivo. Secondo alcuni esperti, l´oro potrebbe essere pronto per un forte ridimensionamento a causa del fatto che i trader cercheranno di realizzare i profitti in questo mercato per “tappare” i buchi altrove.

Molto male i petroliferi che chiudono con performance tra il -10,4% dell’Etfs Forward Petroleum DJ-AIGCI-F3 e il -3,43% dell’Etfs Heating Oil. Il petrolio è crollato di oltre il 50% rispetto ai massimi storici segnati durante il mese di luglio, un chiaro segno di domanda in rallentamento negli USA, il consumatore numero 1 al mondo. È probabile che l´OPEC taglierà ancora la sua produzione durante il mese di novembre

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