Anche il FinTech fa i conti con la realtà. E in particolare con i numeri.
E’ il caso di Lending Club, una delle più popolari piattaforme mondiali di prestiti online alla clientela retail, che dopo uno scandalo in cui è rimasta invischiata nei mesi scorsi ha deciso di riallineare i suoi costi alla riduzione dei volumi.
Tra le misure adottate, la società di San Francisco ha annunciato anche il licenziamento di 179 dipendenti, pari al 12% della forza lavoro complessiva.
La società (nel cui board siedono anche l’ex segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Lawrence Summers, e l’ex ceo di Morgan Stanley, John Mack) è alle prese con una crisi di credibilità nei confronti del pubblico dopo che nei mesi scorsi un’indagine interna ha riscontrato la concessione di un prestito a un cliente in violazione delle procedure interne.
A seguito dell’inchiesta, nel maggio scorso il ceo Renaud Laplanche è stato costretto alle dimissioni, sostituito ad interim da Scott Sanborn, confermato ieri alla guida della società su base permanente.
Lending Club è quotata a Wall Street dal dicembre 2014. Da inizio anno il titolo ha perso il 58% e dalla quotazione, più dell’80%.