La banca del futuro? Sarà invisibile

Entro il 2030 la tecnologia renderà le banche invisibili ai clienti, il personale sarà una specie di assistente virtuali come Siri per l’iPhone. Lo sostiene Kpmg nella sua ultima ricerca, spiegando che la gran parte dei servizi bancari tradizionali come il servizio clienti, filiali e team di vendita scompariranno.

I vincitori che usciranno da questo scenario 2.0 saranno quelli sapranno garantire affidabilità nel trattamento dei dati, che sapranno offrire costi contenuti, costruire partnership con terze parti e una solida sicurezza informatica. Nel report Kpmg ha immaginato il discendente di Siri, Eva (Enlightened Virtual Assistant), un software che utilizza dati di analisi avanzate, autenticazione vocale, intelligenza artificiale e la tecnologia cloud per servire la clientela.

Un esempio? Eva approccia il cliente attraverso la wearable technology (dispositivi indossabili come iWatch) notificando un aumento della spesa per il “cibo spazzatura”, suggerendo poi un corso di yoga o il costo di una dieta più salutare. Alla domanda riguardo alle proprie finanze, poi, Eva spiega che ha modulato il portafoglio per ottenere un tasso d’interesse e rendimenti migliori. Il tutto senza alcuna app bancaria. Molto probabilmente questi servizi saranno infatti forniti dalle piattaforme di big player come Google, Apple e Facebook.

“Le banche stanno facendo grandi sforzi per migliorare il servizio ai clienti attraverso l’uso di tecnologie come la robotica, l’intelligenza artificiale e la blockchain”, ha spiegato Warren Mead, a capo del FinTech di Kpmg, “ma il ritmo del cambiamenti è troppo lento e le banche sono solo al 10% della loro trasformazione digitale. Attualmente, le aziende tecnologiche investono circa il 10-20% del fatturato in ricerca e sviluppo, le banche solo l’1-2%”.

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