Milano come “Polo del Fintech europeo”: l’idea di Ignazio Rocco di Torrepadula

Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che Ignazio Rocco di Torrepadula, presidente di Credimi, ha postato sul suo profilo LinkedIn al fine di promuovere la raccolta di idee e di stimoli per fare di Milano un polo del Fintech in Europa.

Sono già molte le persone che come me, a Milano, lavorano nel Fintech. Parlo spesso con tante di queste persone: colleghi, concorrenti, partner, dell’ecosistema nel quale operiamo.

A dispetto dei tanti limiti e difetti che noi italiani adoriamo attribuirci, da queste conversazioni emerge chiaramente che, con qualche ulteriore iniziativa di difficoltà non proibitiva, Milano potrebbe sviluppare il proprio tessuto di aziende Fintech ancora più velocemente, e potrebbe iniziare ad attrarre aziende Fintech anche da altri paesi europei.

Con la squadra di Credimi, abbiamo messo insieme un piccolo documento di idee e suggerimenti in questo senso. Un insieme di iniziative, non terribilmente complesse, che ci sembra aiuterebbero Milano a creare ancora più sviluppo nel settore Fintech.

Londra stima di avere circa 44.000 persone occupate in questo settore, che nel 2015 ha generato circa 20 miliardi di dollari di investimenti privati a livello globale. E’ un settore che impiega matematici, statistici, sviluppatori, risk manager e persone dal mondo della finanza, per la gran parte tra i 25 e i 40 anni di età. Milano occupa già un migliaio di persone nel Fintech, se si prendono solo le aziende “totalmente” Fintech, come Credimi; molte di più se si includono, come ha probabilmente fatto Londra, anche le unità di Fintech delle banche basate in città (per esempio Unicredit, Intesa, BPM, Banca Generali, Banca Mediolanum). Potrebbe attrarne molte di più, da tutta Europa.

Sia nel settore della finanza che in quello della tecnologia, Milano dispone storicamente di un pool di talenti e competenze abbondanti e profonde, ideali per aziende che vogliono cambiare le regole del gioco nei servizi finanziari, in tutte le diramazioni che sta assumendo questa grande opportunità : nei pagamenti e nelle applicazioni dei distributed ledger, nei prestiti alle aziende e alle famiglie, nell’open banking, nel risk management e nel robo-advisory, nel computing cognitivo applicato all’analisi dei dati finanziari e alla relazione con il cliente. Milano combina un humus di competenze bancarie e finanziarie tradizionali (da sempre headquarter italiano per decine di migliaia di professionisti bancari e della finanza) con la presenza di alcuni dei campus di ingegneria ed economia tra i migliori in Europa. La collocazione geografica, lo stile di vita, l’attrattività di Milano per i viaggiatori di tutto il mondo, rinforzano ulteriormente l’opportunità.

Grazie all’iniziativa di Stefano Quintarelli, alcune di queste idee sono state discusse nell’Intergruppo Parlamentare sull’Innovazione. Il documento che allego è aperto, è una base di lavoro e di discussione per chiunque voglia approfondire o – meglio ancora – prendere la leadership per realizzare queste iniziative, o alcune di esse, o iniziative simili o analoghe. Compresi, naturalmente, i governi locali di Milano e della Lombardia. Noi di Credimi, e sono sicuro tutto il mondo del Fintech, saremo sempre disponibili per dare una mano.

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