Non combattete la disruption

di Martin Gilbert, chief executive and co-founder di Aberdeen AM

Il lancio dell’iPhone Apple, annunciato nel gennaio 2007, è un classico esempio di tecnologia di rottura in un dato settore. Ha posto fine al dominio di Nokia nel mercato della telefonia mobile ed ha creato il primo smartphone degno di questo nome.
È tipico della cosiddetta “Quarta rivoluzione industriale”, un tema del World Economic Forum che si apre il 17 gennaio a Davos. Questa rivoluzione è stata caratterizzata dai grandi miglioramenti a cui stiamo assistendo nella potenza dei processori per pc, nella capacità di memoria e nella connettività internet.
Apple sta sfruttando questa tecnologia e il lancio dell’iPhone era un passo cruciale della rivoluzione. Il successo a lungo termine per le aziende non riguarda però un’unica invenzione di rottura come l’iPhone. Le società che prospereranno in questa nuova rivoluzione saranno quelle che perfezioneranno costantemente ciò che fanno.
Non c’è forse esempio migliore della stessa Apple. È una delle società più valutate al mondo ma il suo successo non si basa su un unico prodotto. Ha creato l’iPod prima dell’iPhone e, così facendo, ha reinventato il mercato dei lettori audio personali. Avrebbe poi reinventato il modo con cui le persone acquistano musica con iTunes.
Apple ha creato anche un mercato per cose di cui le persone non pensavano di aver bisogno. Non è stata la prima azienda a considerare le app ma, ancora una volta, ha reinventato un mercato quando ha lanciato l’App Store nel 2008. Adesso lo store conta circa 2 milioni di app. L’iPad è stato accolto con cinismo al momento del suo annuncio. Era visto come il fratello più grande, massiccio e non necessario. È stato invece un grande successo e, nonostante sembrasse un derivato dell’iPhone, il suo sviluppo in realtà è cominciato prima del telefono. In altre parole, il successo di Apple come azienda di rottura è possibile grazie al fatto che mantiene questa sua caratteristica adattandosi.
Altre aziende tecnologiche testimoniano un altro modo in cui le società continuano ad essere di rottura: comprando aziende di rottura. Negli ultimi anni Facebook ha acquisito WhatsApp, Instagram e Oculus VR. Ciascuna è stata un tentativo di espandere l’influenza di Facebook. App come WhatsApp hanno permesso a Facebook di raggiungere una base in rapida crescita di utenti più giovani rispetto a Facebook.
Altre sono scommesse piuttosto grandi. Oculus è un’azienda di realtà virtuale e nessuno sa se l’interesse nella tecnologia si dimostrerà duraturo o solo una moda. Ma acquistare un leader del settore aiuterà Facebook a dominare questo nuovo mezzo nel caso in cui decolli davvero.
Instagram dà a Facebook l’accesso ad un altro insieme di utenti, ed alle loro informazioni, ed una piattaforma su cui competere con aziende quali Snapchat (che ha cercato di acquistare). La sfida per Facebook è restare al top della competizione, con in mente uno scopo ben preciso che persegue senza sosta.
È questa spinta senza posa a fare una cosa infinitamente bene che ha aiutato altri marchi di rottura a rimanere leader nei rispettivi settori. Ikea ha cambiato il modo in cui molti in Europa consumano mobili. È stata fondata nel 1943 ed ora è un business in espansione ma ha fatto costantemente una cosa molto bene: prodotti semplici, con imballaggi piatti e a forte contenuto di design.
Ikea è frutto di un ascolto costante e del perfezionare il modo con cui si fa una cosa per assicurarsi di farla molto bene. Questa attenzione si riflette nel museo della società. I bambini che vanno a scuola possono imparare dell’imprenditorialità, tecnologia e storia che l’azienda considera essere i suoi capisaldi.
Molta della disruption degli ultimi anni è stata prodotta dall’invenzione di internet e dei rapidi miglioramenti nella potenza di elaborazione delle informazioni dei pc. I servizi finanziari non sono stati immuni. Il chiasso delle sale trading ha lasciato il posto al brusio dei computer; le app per smartphone hanno eliminato un gran numero di sportellisti bancari e gli assegni appartengono al passato.
Anche l’industria dell’asset management sta cambiando. Le strategie passive offrono investimenti molto più convenienti rispetto alla tradizionale gestione attiva. Questo ha portato a previsioni che indicano come finiti i giorni della gestione attiva.
Ma la gestione attiva non è morta. Quando è ben fatta produce rendimenti extra rispetto a quanto siano in grado di fare le strategie passive, e questo ha un costo. Il futuro però non è mai bianco o nero. La realtà è che la nuova tecnologia online è un’opportunità per i consulenti per offrire qualcosa di più interessante ai clienti. La tecnologia può aggiungersi, piuttosto che sottrarre, a quello che possono offrire.
È facile essere naive riguardo a com’erano le cose prima ma il cambiamento è in corso. La Quarta rivoluzione industriale sta trasformando le vite delle persone in tutto il mondo. Chiunque resista alla nuova tecnologia dovrebbe ricordare che di solito fiorisce quando migliora la situazione dei clienti. Qualcosa decolla perché c’è una domanda. Dando per scontato che la fonte della nuova competizione sia etica e legale, dovrebbe far fare un salto e richiedere l’attenzione di ogni leader negli affari. Nessuno può permettersi di dormire sugli allori. La Quarta rivoluzione industriale non sarà trasmessa in tv ma potrebbe essere disponibile in streaming sul vostro smartphone.

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