La banca del futuro: eccellenti fabbriche prodotto e digitale

“È arrivato il tempo delle scelte”. Il futuro del sistema bancario italiano sta cambiando sotto l’impulso di tre forze: tassi bassi, nuova regolamentazione e Fintech. Flavio Valeri, AD di Deutsche Bank per l’Italia, nell’intervista del Corriere della Sera di oggi traccia un nuovo scenario in cui “le banche tradizionali devono rispondere con una strategia basata su eccellenti fabbriche prodotto e su una forte competenza digitale. Una grande evoluzione rispetto alla situazione attuale”.

Le 5 fabbriche prodotto a cui si riferisce Valeri riguardano il risparmio gestito e la raccolta, il credito al consumo, il transaction banking, la banca d’affari e i prodotti per famiglie e PMI. Deutsche Bank presidia le 5 fabbriche, in particolare “in Italia abbiamo quote di mercato significative nel credito al consumo con DB Easy e nella raccolta del risparmio con Finanza e Futuro. A livello globale siamo leader nella banca d’affari, nel transaction banking e nell’asset management.” Inoltre: “Il Gruppo ha un programma di investimenti in tecnologia digitale di oltre 1 miliardo di euro.”

Tra le sfide delle banche italiane gli Npl. Flavio Valeri risponde partendo dall’evidenza dei numeri: “Il valore degli Npl lordi in Italia è di circa 200 miliardi, che equivalgono a 85 miliardi netti, su cui ci sono addizionali garanzie reali e personali che coprono oltre il 100% del valore. Il mercato sembra richiedere un livello di copertura per gli Npl del 70-75% e degli UTP (Unlikely to pay) del 35/40%. Livelli più alti rispetto all’attuale media in Italia. E’ quindi positivo vedere che i recenti provvedimenti normativi per la velocizzazione del recupero stiano facendo effetto e si calcola che abbiamo avuto un impatto di quasi 1 anno, equivalente a circa il 4 o 5% sui prezzi riscontrabili sul mercato. Le proposte di Eba e di Abi sono degne di nota, perché entrambe mirano a ridurre lo stock”. Infine per Valeri non c’è dubbio: “Dalla posizione di Deutsche Bank vale assolutamente la pena continuare a investire in Italia”.

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