Tech in Borsa: la view del gestore

di Frank Caruso, Chief Investment Officer—US Growth Equities e Daniel C. Roarty, CIO Global Growth and Thematic di Alliance Bernstein

Applicare la tecnologia in diversi ambiti

L’evoluzione tecnologica non riguarda solo Internet o i social network. Pensiamo al settore retail, dove i nuovi sistemi tecnologici e informatici consentono alle aziende di sfruttare l’enorme massa di dati sul comportamento dei consumatori. Le aziende che riconoscono questo potenziale e investono in tale direzione usano i nuovi mezzi che la tecnologia offre per migliorare e consolidare il rapporto con la clientela, ottenendo un grande vantaggio competitivo su quelle imprese che non si sono mosse in questo senso.

La produzione industriale costituisce un altro caso emblematico. Le società all’avanguardia dell’innovazione produttiva gestiscono le proprie attività con maggiore flessibilità, e un conseguente incremento della redditività.

Facciamo un esempio: nel 2015 abbiamo condotto una ricerca sulla Nike che ci ha permesso di individuare alcune innovazioni in grado di incrementare in modo significativo gli utili della società. Nike dispone di un sofisticato microchip da inserire in alcuni modelli delle sue sneaker, che le consentirebbero di consolidare il rapporto con la clientela proponendo offerte personalizzate e bypassando i punti vendita al dettaglio, con un conseguente maggiore utile per il produttore. Inoltre, Nike usa una nuova tecnologia di produzione automatizzata (Flyknit), che dà la possibilità al cliente di personalizzare l’ordine e alla Nike di adattare, con un minimo intervento di manodopera, la produzione alle esigenze dei consumatori, negli Stati Uniti e in tutto il mondo, nonché di risparmiare su costi di spedizione, tariffe doganali e altri dazi. Dalla nostra ricerca è emerso come tali innovazioni stiano trasformando il modello di business della Nike e siano in grado di determinare un incremento significativo della sua redditività.

La nostra visione si distingue da quella del mercato perché la maggior parte degli analisti non ha ancora afferrato come le nuove tecnologie e i nuovi processi possano, in un lungo arco temporale, influire positivamente sugli utili: il loro orizzonte di previsione si chiude un paio di anni in anticipo rispetto alla maturazione del rendimento. In un mondo dominato dalla visione a breve termine, la costruzione di modelli ben ponderati e indipendenti come questi può fare la differenza nella scelta dei titoli che emergono dalla massa.

Il fattore innovazione

Non sono solo i giganti come la Nike a trasformare l’innovazione in opportunità di investimento. Cambiare il mondo è diventato sempre più facile per chiunque, oggi che le barriere tradizionali contro l’innovazione, come il capitale e il tempo, stanno crollando radicalmente.

Ora è possibile trasformare le idee nuove in attività imprenditoriali a costi drasticamente ridotti rispetto al passato, grazie al continuo calo esponenziale dei costi informatici. Ad esempio, i costi per l’avvio di una normale start-up nel settore tecnologico sono crollati del 95% circa rispetto all’era dot.com degli anni ‘90 (Grafico, a sinistra), e vi è ancora un enorme potenziale dirompente, come si è visto nel settore pubblicitario, passato dalla carta stampata al digitale, che ha avuto un profondo impatto sugli utili per due società storiche del settore media, come il New York Times, e i nuovi grandi player, come Google (Grafico, a destra). Per gli investitori la sfida consiste nel fiutare velocemente i cambiamenti in atto che trasformeranno le prospettive di redditività per un gran numero di aziende.

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Per identificare i target di investimento è necessario impegnarsi nella ricerca, al fine di capire le dinamiche tecnologiche e imprenditoriali di molte aziende quotate in borsa e operanti nei settori di nuova formazione. Siamo convinti che se gli investitori si metteranno alla ricerca di quelle imprese che hanno intrapreso la via giusta al cambiamento, troveranno società poste nella condizione ideale per realizzare una crescita degli utili, anche in un contesto complessivo di stagnazione economica.

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