Fondi comuni – reggerà il "mark-to-market"?

In America, nel solo mese di gennaio  si sono persi quasi 600 mila posti di lavoro e il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 7,6%, raggiungendo il totale di 3,6 milioni di posti di lavoro persi dall’inizio della crisi. Gran parte dei maggiori gruppi in diversi settori hanno tagliato posti di lavoro e ciò non fa altro che minare ulteriormente la già bassa fiducia dei consumatori. Ciò scatena un circolo vizioso: i consumatori tendono a spendere sempre meno, causando quindi un abbassamento dei ricavi delle compagnie, che a loro volta licenziano per ridurre i costi non coperti dalle vendite.

Per questo motivo l’amministrazione Obama cercherà di far approvare il più presto possibile un piano di agevolazioni fiscali e di investimenti nelle infrastrutture per cercare di accorciare il più possibile i tempi della recessione. E paradossalmente Wall Street ha reagito positivamente alle notizie sul lavoro poichè c’è quasi la certezza che il piano del governo Obama passerà al Congresso.

Circolano inotre voci che per aiutare il settore bancario, in nuovo governo stia pensando di cambiare o interrompere il principio contabile del “mark-to-market“: tale regola aumenta la trasparenza dei bilanci ma ha forse inasprito la crisi finanziaria. Tale principio obbliga le imprese finanziarie e non, a riconoscere la differenza tra il valore di mercato e quello di libro sulla base dei prezzi che cambiano giornalmente. Le ampie perdite contabili degli ultimi mesi hanno influito negativamente sul capitale regolamentare e sul rating delle banche. Ciò ha portato Wall Street a rispondere positivamente in vista di questi possibili cambiamenti.

L’analisi dei migliori e peggiori comparti inclusi nell’area azionari settoriali vede il fondo MS Equity Growth Fund in vetta alla classifica nella settimana che va dal 02 al 02 febbraio con una performance positiva del +8,3%.
Il comparto, lanciato nel febbario 1997, gestisce un patrimonio di 230 milioni di dollari e ha registrato una performance YTD positiva del +15,9% contro una performance a 3 anni del -16%.
Il benchmark di riferimento è il  Russell 1000 Growth Index.
Il comparto investe principalmente in titoli azionari orientati alla crescita di società ad elevata capitalizzazione che hanno sede o che esercitano la maggior parte della propria attività economica negli Stati Uniti. Il comparto può anche investire, in via accessoria, in titoli azionari di società che non abbiano le suddette caratteristiche, strumenti di debito convertibili in azioni ordinarie, azioni privilegiate, warrants su titoli ed altri titoli collegati alle azioni.

I MIGLIORI FONDI AZIONARI DAL 02/02 AL 06/02

Valuta fondo percentuale
USD MS US EQUITY GROWTH FUND 8,29%
EURO MLIIF US FOCUSED VALUE FUND 8,16%
USD JP MORGAN FUNDS US SELECT 130/30 FUND 7,06%
USD JP MORGAN INVESTMENT FUNDS US DYNAMIC SMALL CAP FUND 6,76%
USD JP MORGAN INVESTMENT FUNDS US SELECT EQUITY FUND 6,41%

I PEGGIORI FONDI AZIONARI DAL 02/02 AL 06/02

Valuta fondo percentuale
USD ING (L) INVEST US HIGH DIVIDEND -11,12%
USD DB PLATINUM IV CROCI US -10,68%
USD SGAM FUND EQUITIES US SPECTRUM -6,80%
EURO ING (L) INVEST US GROWTH -5,24%
EURO AZ FUND 1 ALPHA MANAGER THEMATIC -4,95%

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