La Norvegia sostiene l'investimento "etico"

La Norvegia ha annunciato l’esclusione dal proprio fondo pensionistico statale (uno dei principali fondi sovrani del mondo con 300 billioni di dollari di gestito), di due società; la scelta è avvenuta per motivi etici. Le società coinvolte sono l’americana Textron Inc (armi) e la canadese Barrick Gold Corp (attività estrattiva). La prima è stata eliminata in quanto coinvolta nella produzione di munizioni cluster, mentre la seconda per motivi legati all’inquinamento ambientale prodotto.

Il numero totale delle società escluse dal fondo norvegese per motivi etici sale quindi a 27. Una chiara presa di posizione politica ed una voluta indicazione al mercato delle società di gestione: promuovere l’investimento basato su principi di sostenibilità. Come sostiene il ministro delle Finanze norvegese Kristin Halvorsen, all’interno di un comunicato “Non è concepibile investire in questo tipo di società”.

Il mondo del risparmio gestito si è ultimamente interrogato sulla questione morale. La frode Madoff è solo la punta di un iceberg di un problema di dimensioni mastodontiche. La recente crisi ha lanciato continui interrogativi sulla condotta dei gestori e sulle scelte più o meno disinteressate di investimento. Sembra essere nata una nuova corrente all’interno dei promotori e dei fruitori delle attività di investimento: la scelta etica. Le  principali società stanno agendo di conseguenza (si pensi ad esempio al recente lancio del GS Sustain Portfolio da parte di Goldman Sachs) ed il mercato ha mostrato che investimenti questo tipo sono anche in grado performance convincenti (si pensi ai fondi “etici” italiani bilanciati ed obbligazionari, che quest’anno hanno retto meglio alla crisi rispetto ai cugini “classici”). L’onestà è lodata da tutti, ma muore di freddo diceva Giovenale. Forse un piccolo focolare sta nascendo.

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