Risparmio gestito – Le nuove frontiere del rischio paese

Si è svolta la 16esima edizione globale della annuale Mappa del Rischio Politico realizzata da Aon Risk Service, divisione di Aon Corporation. Il focus dell’analisi è stato posto su uno scenario che lancia un allarme preciso: “Nel 2009 assisteremo alle conseguenze politiche del credit crunch”.

La riprova del generale aumento dell’instabilità a livello globale, si è notata lo scorso anno dal downgrading di un significativo numero di paesi che da un livello di rischio basso sono passati a un livello di Rischio medio-basso. Sei Paesi dell’Europa dell’Est, ovvero Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Slovacchia e Slovenia, così come Grecia e Islanda hanno subito tale peggioramento. Altra conferma della situazione alquanto volatile è venuta in senso opposto; tredici paesi ad esempio hanno subito un upgrading del loro livello di rischio (hanno quindi visto ridursi la loro rischiosità): Algeria, Benin, Camerun, Colombia, Kuwait, Lesotho, Libia, Malawi, Moldova, Marocco, Siria, Tunisia e Turkmenistan.

In Italia? La situazione appare piuttosto stabile, sebbene con alcune microvariabili in allarme. Pur all’interno di un rischio basso, Aon ha infatti rilevato nel 2008 un significativo aumento del rischio credito. Parole ribadite in una nota da Umberto Ventura, condirettore generale di Aon S.p.A: “Nell’ambito di un profilo di rischio sostanzialmente stabile, abbiamo rilevato nell’ultimo anno un significativo aumento del rischio credito. Basti pensare che negli ultimi quattro mesi abbiamo registrato un aumento del 60% delle denunce di sinistro per insolvenze rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre i ritardi nei pagamenti sono addirittura raddoppiati. Per quanto riguarda invece le altre categorie di rischio, e in particolare il rischio default, le analisi condotte dal nostro team internazionale di Risk Management attribuiscono all’Italia elevati livelli di stabilità economica e finanziaria, tali da potere escludere che questo evento si possa verificare”.

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