UniCredit limita i danni con gli hedge fund

Solo qualche giorno fa si leggeva la notizia della sospensione dei bonus per tutti i dipendenti della divisione markets e investment banking di UniCredit. Edoardo Spezzotti commentava così: “una decisione non certo facile….ma legata ai risultati che non supportano alcun pagamento di bonus”.
Le azioni societarie hanno subito diversi scossoni in borsa e i numeri relativi al risparmio gestito non sono entusiasmanti.

Se si analizza il periodo più acceso della crisi (da febbraio 2008 a febbraio 2009) il patrimonio totale gestito dal gruppo, secondo i dati Assogestioni, si è ridotto di 47.016,5 milioni di euro, realizzando lo sbalzo più grave di tutta la categoria. Per dare un’idea delle proporzioni, su -151.399 milioni di decrementi complessivi nel mercato del risparmio gestito, il calo di Unicredit ha inciso, da solo, per circa il 31% del totale. I livelli di febbraio 2009 parlano di 60.137 milioni di euro contro i 107.153,5 del medesimo mese nel 2008.

Anche nel mese di febbraio 2009, la società non ha brillato. La raccolta netta del risparmio gestito è diminuita nell’ordine dei 1.912,7 milioni di euro, ben oltre il doppio di quanto espresso dal gruppo Intesa Sanpaolo con -770 milioni, che si è conteso con UniCredit la maglia nera del mese.

A contenere in parte le perdite la divisione Pioneer Alternative Investments. La SGR dedicata agli hedge fund in dodici mesi ha visto il patrimonio totale gestito passare da quota 1.884,30 milioni di euro a 1.374 milioni di euro, con un decremento di 510,30 milioni di euro in un anno. Un dato negativo in sé, ma incoraggiante se si considerano le difficoltà vissuto dai mercati e dalle banche in tutto il 2008.

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