Nordea e le voglie giapponesi

TMAI, specializzata in titoli azionari asiatici e nello sviluppo di prodotti d’investimento nelle principali aree geografiche del continente, applica strategie di tipo long puro o misto long/short.. Quel che si suol dire una specialista. In quest’ottica risponde alla strategia di Nordea Investment Funds: un’offerta di prodotti multi-boutique che mira ad identificare, gestire e ad assicurarsi i servizi dei migliori gestori presenti sul mercato.

Alla società del Sol Levante è stato infatti affidato l’incarico di consulente per gli investimenti del Comparto Nordea 1 – Far Eastern Equity Fund, con decorrenza dal 1° febbraio 2009. Il Comparto Nordea 1 – Far Eastern Value Fund dal 23 marzo 2009 assume la nuova denominazione di Nordea 1 – Far Eastern Equity Fund (codice ISIN: LU0064675985), più corrispondente alla nuova gestione e alla diversa strategia d’investimento.

Una scelta conseguente a una convinzione
. Nordea ritiene che l’inefficienza del processo di pricing nei mercati azionari asiatici sia il presupposto della generazione di elevate quantità di fattore alfa. TMAI, da parte sua, si propone di ottenere rendimenti aggiuntivi individuando le corrette valutazioni dei titoli grazie ai propri metodi esclusivi di analisi fondamentale. Il processo d’investimento utilizzato da TMAI, la cui validità è dimostrata dalle costanti sovraperformance ottenute, riunisce in sé i vantaggi dell’analisi macroeconomica (top-down) e di quella microeconomica (bottom-up).

Renato Zanellati, responsabile Sud Europa di Nordea Investment Funds, parla così dell’accordo: “Considerate le profonde diversità da paese a paese e la rapidità dei cambiamenti in corso nella regione, ci siamo adoperati per selezionare la società di gestione maggiormente in grado di dimostrare profonda competenza nella valutazione delle caratteristiche macroeconomiche dei paesi in cui investire. Abbiamo preso in considerazione le società di gestione che hanno dimostrato particolare capacità di abbinare le analisi macroeconomiche a quelle microeconomiche anziché privilegiare uno solo dei due fattori di stile d’investimento. A nostro avviso quest’impostazione amplia notevolmente la probabilità di ottenere quantità elevate di fattore alfa a beneficio dei clienti.”

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